Nei campi mancano i braccianti "Meno burocrazia e più visti"

Le associazioni del mondo agrario chiedono un ampliamento del decreto flussi per gli extracomunitari. Nel Cesenate servono almeno novemila lavoratori per assicurare la piena operatività delle aziende. .

Nei campi mancano i braccianti  "Meno burocrazia e più visti"

Nei campi mancano i braccianti "Meno burocrazia e più visti"

di Annamaria Senni

Servono novemila braccianti e lavoratori dipendenti nel mondo dell’agricoltura cesenate. Sono queste le assunzioni necessarie per assicurare all’agricoltura cesenate la piena operatività nel 2023 secondo Confagricoltura. Dalla zootecnia all’ortofrutta, dai cereali alla realtà vitinicola, non tralasciando la raccolta estiva di frutta e verdura, novemila lavoratori saranno necessari nel 2023. Ma il lavoro nei campi non sembra avere la stessa attrattiva di un tempo, e i braccianti, italiani o stranieri che siano, scarseggiano. Tra i settori più in difficolta nel Cesenate, quelli in cui è richiesta più manodopera, c’è principalmente la frutticoltura: in particolare pesco e nettarina, albicocco, ciliegio, mele e fragole. Anche l’agricoltura emiliano-romagnola è alla continua ricerca di manodopera. E in Italia è la stessa storia.

In particolare è alta l’esigenza di lavoratori stagionali stranieri. Una richiesta di forza lavoro che non si riesce a colmare. Lo stesso ministro dell’agricoltura Francesco Lollobrigida ha fatto un ‘avanti e indrè’ ‘annunciando’ (e poi ‘frenando’) l’esistenza di un piano del governo per far arrivare in Italia 500mila migranti regolari per l’agricoltura. Restringendo il focus alla regione, vediamo che l’anno scorso le assunzioni a livello regionale hanno raggiunto quota 130mila unità e il numero di attivazioni salirà a 133mila unità quest’anno. Questa la stima di Confagricoltura. Per Forlì-Cesena si stimano oltre 16 mila attivazioni di lavoratori nel mondo agricolo e per il Cesenate circa 9 mila.

"I fabbisogni sarebbero superiori – dice Carlo Carli, presidente di Confagricoltura Forlì-Cesena e Rimini – e dalla nostra indagine oltre la metà delle imprese (il 57%) prevede nuove assunzioni nei prossimi mesi, sia a tempo determinato sia a tempo indeterminato, ma fatica a reperire forza lavoro. Il 52% non trova operai agricoli specializzati, dal potatore al raccoglitore all’operatore agricolo esperto di agricoltura di precisione, ma risultano di difficile reperibilità (almeno per il 27%) pure i trattoristi o conduttori di macchine agricole per semina, aratura e concimazione dei terreni. Nel Cesenate il comparto ortofrutticolo e quello zootecnico sono quelli che impiegano più operatori e hanno maggiori difficoltà a trovare personale".

L’allarme manodopera è rilanciata anche da Cia che sostiene che "in agricoltura il lavoro c’è, ma mancano gli addetti". L’allarme di Cia Romagna si affianca ad una serie di proposte per cercare di risolvere un problema annoso. "I decreti flussi sono stati insufficienti – afferma Danilo MIsirocchi, presidente Cia Romagna – ci vuole meno burocrazia per aiutare l’inserimento dei braccianti. Gli operai in agricoltura sono principalmente extracomunitari ed è necessario non limitare i flussi a brevi periodi perché la manodopera in agricoltura serve tutto l’anno. Chi viene in Italia per lavorare deve poterlo fare in maniera dignitosa". La presenza di lavoratori stranieri è diventata strutturale nell’agricoltura dove un prodotto agricolo su quattro viene raccolto in Italia da mani straniere, secondo il dossier di Idos al quale ha collaborato Coldiretti. "Si tratta soprattutto – spiega Massimiliano Bernabini presidente di Coldiretti Forlì-Cesena – di lavoratori dipendenti a tempo determinato". Una soluzione alla forte mancanza di manodopera, secondo Coldiretti, è la crescita del numero di insediamenti di giovani, nel comparto agricolo. "Nelle campagne – sottolinea Bernabini – servono figure specializzate come i trattoristi, i serricoltori, i potatori e tecnici dell’agricoltura 4.0 per guidare i droni, leggere i dati metereologici e utilizzare gli strumenti informatici ma anche raccoglitori per le verdure, la frutta e la vendemmia".