"Niente festa? Allora chiudo il ristorante"

Le reazioni alle decisione della giunta di abolire l’evento di Capodanno in piazza. Il titolare dello ’Chalet’: "Noi pubblici esercizi penalizzati"

Il Capodanno 2021 senza festa in piazza

Il Capodanno 2021 senza festa in piazza

Notte di San Silvestro senza festa in piazza del Popolo, come nel terribile 2020 del primo Covid. Ma non per la pandemia, questa volta. Scelta del sindaco e dell’amministrazione: risorse incanalate sugli intrattenimenti natalizi, non sul palco a Capodanno. L’eco della decisione di non organizzarla si è già propagata in città, suscitando se non scandalo almeno delusione.

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Si subodorava qualcosa dai silenzi di palazzo Albornoz sull’evento, ma si poteva pensare a anche a un effetto sorpresa. Che in effetti è scaturito, ma all’incontrario: lo sbalordimento dell’abolizione. Potrebbe aver influito l’esperienza infelice del 2021: la festa fu programmata ma il decreto anticontagi del Governo indusse il Comune che aveva già stipulato il contratto con l’orchestra di Mirko Casadei a blindarla alla Rocca a porte chiuse, la festa più surreale nella storia cittadina.

Claudia Maldini, commerciante aderente dell’associazione ’Centro Anch’io’, non l’ha presa benissimo, questa soppressione. "Se aggiungiamo la festa di Capodanno archiviata – afferma : agli eventi proposti dal Comune, purtroppo di bassa lega, viene da chiedersi: perché mai si dovrebbe venire in centro per le festività natalizie se le attrazioni sono queste, e non andare in altre città vicine? Come si fa a suddividere i trentamila euro del Comune su eventucoli da organizzare con 2.500 euro l’uno? Cosa mai si può mettere in piedi con quelle risicate risorse? La festa abolita fa il paio con tutto il resto: videomapping incluso, totalmente fine a se stesso".

Mattia Patruno, titolare del ristorante Chalet, ci è rimasto male. "Niente festa in piazza? Siamo in piazza del Popolo dal 2015 e gli anni che si è svolta la festa riempivamo il locale. Se è così, terremo chiuso, la serata di San Silvestro. Ma mi sembra una scelta di basso profilo quella adottata, pensando ai tanti locali in centro che avrebbero tratto giovamento dalla festa".

Il presidente di ’Centro Anch’io’, Fabrizio Faggiotto, ha una posizione più articolata: "Parlo a titolo personale perché in associazione abbiamo posizioni eterogenee sulla festa di Capodranno soppressa. A mio avviso se i fondi a disposizione sono di trenta quaranta mila euro, è meglio utilizzarli per più eventi piuttosto che concentrarli sulla festa, che dura un paio di ore. Il problema è un altro: e si pone sulla qualità degli eventi. A me pare che il Comune si sia mosso ancora una volta troppo tardi, senza l’adeguata programmazione e che l’offerta alla città sia in definitiva piuttosto al di sotto delle aspettative. Lo dico con dispiacere: noi ci eravamo offerti di contribuire".