’No war’ al Serra, dibattito in classe sulla guerra Gli allievi tapezzano l’aula con auspici e inquietudini

Migration

Prima la pandemia, poi la guerra, per gli studenti il carico emotivo è pesante e parlarne fa bene. ’No war’ è stato l’approfondimento della classe 4 A indirizzo Turismo dell’istituto tecnico economico Serra sulla guerra in Ucraina. "Durante le ore di diritto e di educazione civica - spiega la professoressa Chiara Fabbri coordinatrice dell’attività - gli studenti hanno approfondito il significato dell’articolo 11 della Costituzione con la discussione guidata e hanno elaborato testi di riflessione personale. L’attività si è conclusa con un lavoro di gruppo e i fogli ocn i testi appeso in aula. Un esempio concreto di unità didattica di apprendimento trasversale, finalizzata allo studio di argomenti di diritto, educazione civica e storia". Ecco alcuni dei passi elaborati dagli studenti.

"In questa guerra troppi Paesi stanno facendo da testimone al martirio dell’Ucraina senza prestare il minimo aiuto" (Elia Massa). "Osserviamo due popoli che sino all’altro giorno erano fratelli e scoprono di essere nemici” (Filippo Viroli).

"Questa guerra è diversa dalle precedenti: a morire, a spararsi, a bombardare sono persone che parlano la stessa lingua" (Riccardo Antimi). "Ci troviamo sotto il controllo di persone che hanno eliminato i valori umani" (Riccardo Antimi). "Tutto prima o poi muore, anche questa guerra”. (Fabio Ruscio). "Vorrei solo essere vicino a quel popolo che si sveglia con il suono assordante delle sirene" (Igor Maltoni). "Un campo di morte"(Rafaely Lima Palmeira).