NOI CESENATI

Il giornalista critica i medici cattolici che vogliono limitare il diritto all'aborto, definendoli retrogradi e misogini. Riafferma l'importanza della legge del 1978 che garantisce alle donne il controllo del proprio corpo.

NOI CESENATI

NOI CESENATI

La legge che regola l’aborto è del 1978 e il referendum che tentava di abrogarla falliva 3 anni dopo con il 68% dei votanti. E qui io, da vecchio radicale, debbo leggere ancora di medici cattolici che vogliono intaccare questo diritto delle donne. Questi medici cattolici vogliono tornare indietro di 43 anni: mi sembrano come quel soldato giapponese che nella giungla continuava a custodire una postazione militare e ignorava dopo 40 anni che la guerra era finita. Ancora una volta si tenta di vanificare una legge che salva un diritto fondamentale delle donne, quello di gestire il proprio corpo e la propria personalità. Questi professionisti, assecondati dal governo, dimostrano il loro disprezzo verso le donne, quasi fossero delle minus habens. Per loro sono inadatte e incapaci di affrontare quello che è un vero, tristissimo e spesso devastante dramma. Il loro corpo, prima della legge, spesso veniva deturpato, alcune volte con esiti mortali. Non pensavo che dopo 40 anni dovessi ritornare a parlare di questa che è una legge che ci fece entrare nella civile Europa. Non credevo che questi medici si facessero paladini di un periodo oscuro della nostra civile convivenza. Et de hoc satis.

Felice Milella