"Non solo stelle: a breve aprirò la mia trattoria"

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"Finalmente torniamo a fare ciò che amiamo di più: è una ripartenza che profuma di ritorno alla vita". Vibrano di entusiasmo le parole di Alberto Faccani, chef e titolare del Magnolia di Cesenatico (2 stelle Michelin dal 2017). Sabato firmerà il menu della cena di gala con cui la comunità di San Patrignano riapre le porte al pubblico dopo la pandemia.

Un appuntamento, quello con le cene ‘stellate’ di beneficenza, ormai entrato nel cuore dei sostenitori della comunità riminese e degli appassionati di enogastronomia e che ha visto nel tempo chef del calibro di Cracco e Cannavacciuolo. Ideate con l’obiettivo di raccogliere fondi per garantire i pasti agli oltre 1000 ragazzi e ragazze in percorso di recupero dalle tossicodipendenze, le cene sono state bruscamente interrotte dal Covid. "La sfida sarà cucinare per più di mille persone", dichiara il patron del Magnolia, "sono numeri che nulla hanno a che vedere con quelli di un ristorante stellato. Ma sono fiducioso. Nei giorni scorsi sono stato a Sanpa con la mia brigata e ho istruito i ragazzi della cucina: si sono dati da fare con impegno".

A Cesenatico, intanto, fervono i preparativi per l’apertura del nuovo locale di Faccani: "Sarà una trattoria moderna, più informale rispetto al Magnolia", sottolinea. "Era un progetto che coltivavo da tempo, e ora siamo in dirittura d’arrivo". La nuova creatura, chiamata ‘La veranda’, vedrà la luce in primavera sulle ceneri del pub ‘Re leone’, in viale Carducci 140.

Mentre cresce l’attesa per la presentazione della guida Michelin 2022 (il 23 novembre), lo staff del Magnolia ha già un ottimo motivo per brindare: il sommelier Andrea Fiorini (foto), in sala fin dal 2013, è stato nominato ‘sommelier dell’anno’ dalla guida ‘Emilia-Romagna a tavola’. Nella motivazione si legge: "Per l’amore e la sensibilità con cui pratica la complessa arte dell’abbinamento".

Parole che hanno emozionato il sommelier: "La nostra carta dei vini comprende 450 referenze", racconta Fiorini, "lo chef mi dà massima libertà nella scelta. Abbiamo bottiglie da tutto il mondo, ma la lunga pausa mi ha spinto a riscoprire le cantine del territorio: realtà promettenti, gestite da giovani e, non di rado, da donne".

m.d.f.