Peachum, il ritratto di una società confusa

La classe 5ªD dell’istituto ’Garibaldi-Da Vinci’ ha assistito alla rilettura di Paravidino dell’Opera da tre soldi di Brecht

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Parafrasando Shakespeare il teatro è uno specchio in cui si riflette la realtà e Fausto Paravidino in Peachum ritrae fedelmente il frenetico e confuso mondo in cui viviamo. Seguendo le vicende di Peachum e Mickey, lo spettatore è indotto a riflettere su temi cruciali nella contemporaneità, dall’economia alla politica, dal razzismo all’amore.

Una compagnia di abilissimi attori, tra cui Rocco Papaleo e lo stesso Paravidino, riesce a riprodurre una serie di tipi umani profondamente immersi nelle condizioni della propria classe sociale, e caratterizzati dalla propria peculiare individualità, eppure accomunati dalla frequentazione dei medesimi ambienti e dalla lotta contro meccanismi più grandi di loro: Peachum, commerciante nemico dell’improduttività, è costretto ad affrontare le passioni amorose, improduttive per antonomasia, della figlia Polly, invaghita del picchiatore nazista Mickey. L’azione si svolge in diversi ambienti, resi attraverso un’elaborata scenografia: dalla sala da pranzo di un ricco borghese, alle strade di una periferia urbana, a un bagno turco, all’ufficio del sindaco, attraverso l’uso di pareti mobili calate dall’alto e di porte scorrevoli.

Un sottofondo rock pervade buona parte dell’opera e assume un ruolo preponderante nei momenti topici, accompagnando con effetto straniante i drammi che coinvolgono i personaggi. La scelta di generi musicali inusuali nel contesto del teatro tradizionale, come techno e rock, immerge nell’atmosfera di una città che brucia, come se anche tra il pubblico si aggirassero dei malviventi. L’attenzione è mantenuta anche mediante alcuni momenti di ironia, emblematica è la scena dello stallo alla messicana (tipica di Sergio Leone) in cui il climax crescente è interrotto ma non spezzato, anzi potenziato, dall’interruzione di un operatore telefonico. Un altro punto di forza dello spettacolo è l’utilizzo di un linguaggio colloquiale e trasversale, che accomuna le diverse classi sociali. Ai dialoghi si accompagna una gestualità molto vivace. È uno spettacolo d’azione, come Papaleo e Paravidino, incontrati dietro le quinte, ci hanno confermato: gli attori sono impegnati ogni giorno in esercizi di preparazione e allenamento per affrontare i movimenti e le cadute richiesti in scena.