"Pedaliamo verso un futuro più sostenibile"

La primatista Paola Gianotti alla Malatestiana: "Ero consulente finanziaria, poi ho iniziato a viaggiare su due ruote da un continente all’altro"

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di Cristina Gennari

Piccoli gesti per fare la differenza, ma anche grandi imprese di pedalate verso futuri sostenibili. Paola Gianotti, ultracycler e più volte guinness world record, sarà intervistata da Massimo Cirri oggi alle 18 nella biblioteca Malatestiana per Cap2030, festival della ’Città attrattiva e partecipata’.

Gianotti, quando ha deciso di cambiare vita?

"Facevo la consulente finanziaria, ma quella vita non rispecchiava i miei valori. Ho quindi aperto la mia società ad Ivrea, che purtroppo è fallita nel 2012 a causa della crisi e così ho deciso di reinventarmi".

In che modo?

"Facendo il giro del mondo in bicicletta. Dopo quella sfida ho iniziato una vita diversa all’insegna dello sport, in particolare il ciclismo, e i viaggi. Ogni impresa è sempre stata legata alla solidarietà".

Ciclista, ma anche coach motivazionale, scrittrice, attivista. In cosa si identifica di più?

"Tutte le attività hanno un filo conduttore. Dalle mie imprese in bicicletta prendo spunto per essere una speaker motivazionale e per scrivere i miei libri. Ciò che faccio è in linea con i miei valori. Le campagne ambientali sono nate a livello personale per poi influenzare le persone ad avere comportamenti più sostenibili".

Di quali imprese è più orgogliosa?

"Sicuramente il giro del mondo in bici perché è stata l’impresa che mi ha permesso di cambiare vita. Non tanto per il record, ma per il coraggio di fare qualcosa che sembra impossibile".

Quali altri record detiene?

"Nel 2016 ho attraversato i 48 stati attigui degli Stati Uniti in 43 giorni per raccogliere i fondi e acquistare 100 bici che ho donato a donne in Uganda. Nel 2017 ho attraversato il Giappone da nord a sud in 9 giorni e il 18 aprile 2020, durante il lockdown, ho pedalato per 12 ore consecutive in casa per donare 10.600 mascherine agli ospedali".

Quali tematiche ambientali le stanno più a cuore?

"La riforestazione. Dallo scorso anno porto avanti la campagna Bike4tree, quest’anno intendo piantare 2022 alberi in Italia attraverso le mie pedalate. Inoltre, cerco di promuovere l’utilizzo della bicicletta come mezzo di mobilità sostenibile, ma le strade devono essere sicure".

Cioè?

"Dal 2014 combatto per il rispetto del ciclista sulla strada. Durante il mio giro del mondo sono stata investita da un’auto, in Italia viene investito un ciclista al giorno. Sto cercando da tempo di far introdurre in Parlamento la legge del metro e mezzo per il sorpasso delle automobili rispetto ai ciclisti".

Nell’incontro parlerà di come fare la differenza con piccoli gesti quotidiani. Qualche esempio?

"Spostarsi in bicicletta, evitare di mangiare carne e pesce, acquistare a km0 e cercare di vendere e comprare anche cose di seconda o terza mano".

Politicamente serve qualche misura?

"Non bisogna aspettare che venga fatto qualcosa dallo Stato, ognuno può fare la differenza. Anche se servirebbe rivedere le politiche aziendali. Basta copiare i buoni modelli: Parigi sta convertendo tutta la città a emissioni zero".