"Ponente: niente palazzi, solo turismo"

Sull’annullamento del progetto, la Pesaresi (Confesercenti) è favorevole: "Una fortuna, servono strutture all’aperto per lo sport"

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di Giacomo Mascellani

"A Ponente non servono trecento appartamenti e nemmeno imprenditori stranieri, occorre altro per rilanciare il turismo". In questi termini Barbara Pesaresi, direttrice della zona mare di Confesercenti Cesenate, interviene con una posizione netta su uno dei temi più importanti per Cesenatico e propone idee diverse da quelle lanciate dall’ex presidente della Stu (società di trasformazione urbana), Mauro Agostini, il quale ha criticato l’amministrazione comunale per aver fatto decadere il progetto presentato dieci anni fa, senza concedere ulteriori proroghe ai privati.

Direttrice Pesaresi, quale è la vostra proposta per la zona delle colonie di Ponente? "Chiediamo aree libere, tanto verde, spazi dove fare turismo all’aria aperta e sostenibile, attenzione all’ambiente e spiagge libere. Lo dobbiamo fare ora o mai più".

In sostanza per l’Ambito 1 di Ponente proponete il modello degli Ambiti 2 e 3, dove ci sono il Cesenatico Camping Village, Eurocamp, il Color Green Village della famiglia Scialfa e le colonie marittime riqualificate.

"Certo, la linea giusta da seguire c’è già e l’esempio sono proprio gli imprenditori di Cesenatico".

Recentemente avete incontrato l’amministrazione per il nuovo piano urbanistico generale, c’è una soluzione secondo voi anche per Ponente?

"Sì, ne siamo convinti. Dopo oltre trent’anni in cui si è discusso tanto, finalmente ci sono i presupposti per rilanciare questa zona di Cesenatico e l’intero comparto turistico. Il progetto del Waterfront finanziato dalla Regione permetterà di realizzare sottoservizi, viabilità, piste ciclabili e pedonali, oltre alla riqualificazione della foce del Canale Tagliata. Con il Pug si può spingere per incentivare la vacanza attiva e il turismo all’area aperta tutti i giorni dell’anno". Lei sostiene che è stato un bene annullare il vecchio progetto e non una occasione persa come pensano altri?

"Proprio così, in passato alcuni piani fra pubblico e privati sono andati avanti con una quota di residenziale, mentre oggi i tempi sono cambiati ed inoltre non servono appartamenti. L’economia qui si deve fare con il turismo".

Senza mattone come si sostiene il progetto?

"La parte a mare di Ponente deve regalarci uno scenario nuovo. Se il problema sono le risorse economiche allora è lì che bisogna intervenire. Il Pug è un buon inizio, ma ora più che mai le imprese vanno prese per mano e accompagnate al cambiamento anche con dei sostegni".