ANNAMARIA SENNI
Cronaca

Provincia stravolta da 4.161 frane "Danni acuiti dal territorio fragile"

I carabinieri forestali hanno censito gli effetti dell’ondata di maltempo di maggio 2023

Provincia stravolta da 4.161 frane  "Danni acuiti dal territorio fragile"

Provincia stravolta da 4.161 frane "Danni acuiti dal territorio fragile"

di Annamaria Senni

L’alluvione ha lasciato dietro di sé un territorio e uno scenario ampiamente stravolto, con ben 4.161 frane che sono state censite dai carabinieri forestali nella provincia di Forlì-Cesena, tutte causate dalle eccezionali ondate di maltempo del maggio scorso. E’ questa la fotografia sul dissesto idrogeologico scattata dai carabinieri, che hanno stilato una mappa dettagliata delle frane di tutto il territorio provinciale.

Un numero considerevole di smottamenti ha causato interferenze significative su opere, manufatti, o aree rilevanti dal punto di vista economico, e sono oltre 3.500 le frane che hanno prodotto danni. Dall’inventario dei fenomeni franosi in provincia, emerge che almeno 3.800 frane hanno causato disagi e interferenze nel territorio e i comuni toccati da questo fenomeno a Forlì e Cesena sono in tutto 24. La maggior parte dei danni (l’85%) è stata registrata a carico delle strade, a cui seguono i danni alle colture agrarie. Si registrano però anche danni a fabbricati, reti tecnologiche, acquedotti. Danni non solo all’ambiente, ma anche all’economia e al tessuto sociale dei territori colpiti.

Il maggior numero di frane è stato censito dai nuclei carabinieri forestale di Predappio, Tredozio e S. Sofia con, rispettivamente 715, 675 e 659 eventi; a questi seguono i nuclei di Mercato Saraceno, Castrocaro Terme e Sarsina con un numero di frane superiore a 400 in ciascun territorio.

Ma come sono queste frane? Si tratta in genere di eventi franosi di piccola estensione, cioè con superficie inferiore a 500 metri quadrati, ma vi sono frane anche superiori ai 1000 metri quadrati (il 24% del totale). In prevalenza il terreno franato è rappresentato dal bosco, a cui segue l’arbusteto e l’incolto: per l’88 % del totale il suolo dei corpi di frana rilevati è composto da formazioni vegetali naturali o semi-naturali. I rilievi nel territorio sono stati eseguiti dai carabinieri forestali nei mesi di giugno e luglio mentre successivamente è stata effettuata la complessa elaborazione dei dati.

Per riuscire a catalogare l’elevato numero di smottamenti e frane della pianura, del territorio basso collinare e dell’area collinare e montana è stato necessario il lavoro di squadra del gruppo carabinieri forestale di Forlì-Cesena, unitamente al reparto carabinieri del Parco Nazionale Foreste Casentinesi, in accordo con il competente Ufficio Territoriale Sicurezza Territoriale e Protezione Civile e in coerenza con le indicazioni del comando regione carabinieri forestale Emilia-Romagna. Sono stati impegnati tutti e 15 i nuclei carabinieri forestale e parco operanti in provincia. I risultati del censimento, costituiti da una relazione illustrativa recante oltre 41.000 informazioni georiferite, sono stati messi a disposizione della competente Agenzia Regionale per la Sicurezza Territoriale e Protezione Civile.

"Gli eccezionali eventi meteo del maggio 2023 – ha detto il colonello Gabriele Guidi, comandate del gruppo carabinieri forestale di Forlì-Cesena - restano individuati come causa principale delle migliaia di frane censite, unitamente ad una sostanziale fragilità del territorio. Il censimento ha consentito alcune valutazioni su talune cause secondarie che possono aver contribuito ad accentuare gli effetti degli eventi meteo. In prospettiva futura si ritiene che si potrebbe ridurre il danno mediante il recupero e l’aggiornamento delle prassi di manutenzione ordinaria del territorio con particolare riguardo, soprattutto al governo delle acque, alla rete scolante e al reticolo idrografico di collina e montagna. Tale aggiornamento, necessariamente, dovrà tenere conto degli effetti dei mutamenti climatici in atto".