Raccolte 848 firme per chiedere la cittadinanza per ragazzi stranieri

La richiesta rivolta al sindaco arriva da Comunità Accogliente per giovani nati qui o che hanno completato un ciclo di studi

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di Cristina Gennari

Ottocentoquarantotto firme a favore dello Ius Soli e dello Ius Scholae. E’ l’esito della petizione lanciata da Comunità Accogliente per chiedere che anche il Comune di Cesena conceda la cittadinanza onoraria alle ragazze e ai ragazzi stranieri nati in Italia da genitori regolarmente soggiornanti nel nostro paese o che sul territorio nazionale abbiano concluso almeno un ciclo di studi. La consegna delle firme è avvenuta ieri nella cornice della Sala degli Specchi alla presenza del sindaco Enzo Lattuca. "Con questa iniziativa chiediamo al sindaco di portare in Consiglio comunale la nostra proposta - spiega l’ex sindaco Edoardo Preger - la risposta alla raccolta firme è stata positiva, soprattutto da parte dei giovani che hanno dimostrato forte sensibilità. Un tessuto sociale integrato è nell’interesse di tutti per evitare ghetti e discriminazioni". Un atto simbolico, dunque, ma anche di pressione.

"Sono tre i motivi alla base dell’iniziativa - continua Preger - una forma di attenzione e sensibilità verso i giovani nati qui affinché non si sentano discriminati; un’iniziativa politica per fare pressione sul Parlamento; un impegno dell’Amministrazione verso se stessa nell’affrontare la questione". L’obiettivo polemico della petizione è un sistema fermo a trent’anni fa: la legge nazionale che disciplina il diritto alla cittadinanza, infatti, risale al 1992. Allora Cesena contava solo l’1% di stranieri, mentre oggi superano il 10%, valore che raddoppia in alcuni contesti scolastici con diversi immigrati di seconda generazione.

La proposta si inserisce sulla scia già intrapresa da diversi comuni, tra cui Bologna e Ravenna. La petizione, lanciata a partire dal 25 aprile, ha raggiunto quota 848 firme, di cui 568 di persona e 280 online. Oltre alla cittadinanza, l’iniziativa della cordata composta da Arci, Auser, Caritas, CGIL, CISL e dalle associazioni dei Camerunesi e degli Ivoriani mira anche all’istituzione della Festa della Cittadinanza in occasione della Giornata Mondiale dei Diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza, fissata il 20 novembre. "Il tema della cittadinanza è importante per i giovani, ma ancor di più per gli adulti perché riguarda diritti fondamentali come l’accesso al lavoro o il diritto di voto - commenta il sindaco Lattuca - spesso la burocrazia rallenta i processi di riconoscimento, le persone devono attendere a lungo per avere la cittadinanza, anche dopo aver maturato i requisiti necessari". L’impegno è quello di affrontare la questione in Consiglio comunale alla fine di luglio o a settembre. "I diritti civili e politici non richiedono la destinazione di risorse pubbliche quindi si deve diffidare da chi dice che non sono la priorità - conclude il sindaco - è una scelta di principio, che non sottrae tempo e soldi a nessun altro".