Raoul Casadei ricoverato per Covid

Quattordici positivi nel 'recinto', tutti tranne Mirko. Carolina: "Papà sta bene, è entrato in ambulanza da solo. Ma vista l’età ci hanno consigliato il ricovero"

Carolina Casadei e il padre Raoul

Carolina Casadei e il padre Raoul

Cesena, 3 marzo 2021 - "Il ‘recinto’ è chiuso per Covid". Lo ha detto Carolina Casadei, dopo che suo babbo Raoul, il re del liscio romagnolo, ieri pomeriggio è stato ricoverato all’ospedale Bufalini di Cesena per Covid e loro quattordici Casadei, tutti da alcuni giorni hanno il Covid. L’unico che è stato graziato è Mirko che da anni porta avanti l’omonima orchestra fondata dallo zio Secondo nel 1928.

Il recinto è il luogo di Villamarina di Cesenatico dove vivono Raoul Casadei, sua moglie Pina e i suoi figli Carolina con il compagno Raffaele; Mirko, la sua compagna Sabrina, i loro figli Asia e Kim, Denis compagno di Asia e le loro due bimbe Noa e la piccola Adele che non ha neppure un anno e che pure lei ha il Covid; Mirna che è stata la prima ad ammalarsi di Covid, con il compagno Mirco e il figlio Manuel.

È la stessa Carolina, manager dell’orchestra guidata da suo fratello, a raccontarci la brutta e anche curiosa situazione in cui si trovano: "Siamo stati tutti colpiti Covid a cominciare da mia sorella Mirna, che è stata la prima. Stiamo chiusi nel recinto tutti insieme e la consolazione e il lato positivo, se così si possono chiamare, è che possiamo stare tutti insieme. Ma guai naturalmente a uscire fuori dalle porte di casa".

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Gli amici fanno la spesa, "ma non possiamo neppure uscire per dare loro i soldi e lasciano tutto le sporte sul cancello. È la prima volta che stiamo tutti insieme, giorno e notte, in 14, dentro il recinto, anche se ora con Raoul in ospedale siamo rimasti in 13".

Poi Carolina Casadei racconta dello stato di salute del babbo Raoul: "Sta benino e la nostra preoccupazione maggiore è stata quando abbiamo notato sul saturimetro che la saturazione era bassa. Anche in considerazione dei suoi 83 anni compiuti il 15 agosto 2020, i medici che sono venuti a casa a fargli l’ecografia ai polmoni e hanno visto che aveva un po’ di polmonite, ci hanno consigliato di ricoverarlo. Lui si è convinto, ma forte com’è con una tempra da leone, è entrato in ambulanza da solo, con le sue gambe, senza barella, in quanto non accusava affanno".

La moglie invece ha molta tosse, ma per ora è a casa, anche perché non ha polmonite. "Tutti siamo seguiti dai medici dell’Ausl – chiude Riccarda –, che ci stanno seguendo a casa e vengono loro. E comunque un po’ di polmonite l’abbiamo avuta e l’abbiamo tutti. E’ la prima volta che in 13 ci troviamo tutti in casa. Una sensazione strana e una situazione incredibile che mai ci saremmo aspettati". Ma Mirko, l’unico graziato, è anche lui chiuso in casa: "Mirko è chiuso in una stanza e ha una paura terribile di prendere il virus. Per questo non esce e ci guarda e ci saluta dalla finestra. Per fortuna abbiamo le case garndi che ci permettono di stare tutti insieme, anche se Mirko deve forzatamente restare lontano da noi".