"Recinzione del busto di Serra, le preoccupazioni sono legittime"

Sirotti Gaudenzi replica all’assessore Castorri: "Scivolone progettuale" .

"Recinzione del busto di Serra, le preoccupazioni sono legittime"

"Recinzione del busto di Serra, le preoccupazioni sono legittime"

Dov’è finita la recinzione del monumento a Renato Serra davanti alla Biblioteca Malatestiana? La domanda sorta spontanea visto l’assetto attuale della piazza ha scatenato la polemica tra la Lega e la giunta comunale. La ‘catena’ del busto è infatti anch’essa opera dellartista, in qualche modo parte integrale dell’opera. Il tema sollevato dal consigliere leghista Enrico Sirotti Gaudenzi è stato rintuzzato dall’assessore Christian Castorri che, in un’intervista al carlino, ha assicurato che la catena tornerà al suo posto a fine lavori.

"La notoria fretta di Christian Castorri nel replicare alle legittime interrogazioni dei consiglieri comunali si ritorce ancora una volta contro lo stesso assessore – replica a sua volta Sirotti Gaudenzi – Castorri conferma la legittimità delle nostre domande. L’assessore ammette di non sapere dove e come sarà ricollocata la recinzione, di conseguenza appare evidente che non sarà più piazzata nel sito originale, intorno al cippo di cui era parte inscindibile. E’ Castorri quindi che smentisce le sue stesse rassicurazioni quando confermava che cippo e recinzione sarebbero rimasti al loro posto". "L’assessore dichiara che la recinzione è parcheggiata nei magazzini comunali spiegando come non sia semplice individuarne una futura collocazione alla luce dell’arredo realizzato intorno al cippo di Serra. Ancora una volta assistiamo a un doppio scivolone della Giunta: prima progettuale, poi nella realizzazione del progetto". Sirotti Gaudenzi accusa l’amministrazione di aver trascurato il contesto storico-artistico del monumento e conclude che " la risposta di Castorri alla nostra interrogazione è quindi chiara: la collocazione originale della recinzione non sarà mantenuta. Non c’è lo spazio e un rimodellamento della recinzione sarebbe un falso storico. Nessuna risposta dell’assessore, infine, sulle ottocentesche pietre pesaresi, collocate nella stessa piazza, che sembrano smarrite. Ma d’altra parte di fronte a certi scempi che volete che valga qualche pietra antica?".