ELIDE GIORDANI
Cronaca

Alla ricerca degli antenati: "Vogliamo sapere chi siamo". Ecco come partecipare

Il 75% degli utenti dell’Archivio di Stato cerca notizie sulle origini familiari. Gli esperti organizzano due incontri per illustrare il metodo di indagine

A sinistra, Roberto Raggi e Valeria Beltrame dell’Archivio di Stato

A sinistra, Roberto Raggi e Valeria Beltrame dell’Archivio di Stato

Cesena, 5 maggio 2024 – Chi siamoda dove veniamo, dove andiamo. Quesiti esistenziali citati più con ironia che con reali aspettative. Eppure c’è chi ci si mette di buzzo buono e almeno alla prima domanda, che in qualche modo trascina anche la seconda, cerca riscontri. Sorprende che i cavatori di radici lontane rappresentino oltre il 75 per cento (300 persone) degli utenti dell’Archivio di Stato sezione di Cesena? Un po’ sì. Ma suscita anche qualche istinto di emulazione. Chissà chi erano i miei antenati? Va a finire che sono discendente di qualche genio o di qualche illustre personaggio storico. Chi non se lo è mai chiesto? Magari suggestionato da quell’assunto secondo cui "solo 80 nonni ci separano da Annibale". Perché, dunque, non provare a sondare carte ed elenchi, archivi e scartoffie per risalire ai rami sconosciuti del proprio albero genealogico. "Ma non è così semplice… Non tutti sanno come muoversi e come leggere i documenti" dice la dottoressa Valeria Antonia Beltrame, archivista a Cesena, condendo l’avviso con una bella risata di gola. Ed è proprio per orientare quella truppa di cercatori che ogni anno s’inoltra nei meandri della genealogia che l’Archivio di Stato di Cesena, messo sulla traccia da una iniziativa regionale, il 7 maggio (ore 10) e il 9 maggio (ore 14,30), offre agli interessati due incontri per entrare con il metodo giusto "nelle storie della Storia". Un percorso personale ma anche un accrescimento generale in merito alla consapevolezza dell’importanza dell’archivio come bene culturale e memoria storica collettiva. Ci sarà anche Roberto Raggi con Valeria Beltrame a guidare i viaggiatori tra i due chilometri e mezzo che compongono il patrimonio lineare dell ’Archivio di Stato diretto da Gianluca Braschi. Certo la ricerca non coinvolgerà tutti i documenti presenti, va mirata, ed è per questo che serve una guida. "Nei due giorni di corso - spiega Valeria Beltrame - non faremo una lezione di genealogia ma illustreremo un metodo di ricerca, ossia come appuntarsi le informazioni che si riescono a reperire per andare poi a ritroso nel tempo e cercare gli approfondimenti necessari. Ogni periodo storico, infatti, può indirizzare verso un particolare archivio: quello di Stato, quello comunale, quello diocesano, quelli delle parrocchie. E magari a farsi un giro nei cimiteri. In più ci sono i portali Internet della ricerca genealogica". "La ricerca si presenta più semplice tra i documenti del ‘900 - dice l’archivista - ovviamente più si va indietro e più occorre abituarsi a leggere il corsivo dell’epoca. Chi viene da noi trova le liste di leva, i censimenti napoleonici, l’archivio notarile. Lo stato civile è a Forlì ma qualcosa si trova sul Portale Antenati". Troppo stuzzicante per non provare. Niente da fare, il mio cognome non compare. Da lì però il Portale mi rimanda a MyHeritage e qui alla voce "Scopri i tuoi antenati" c’è un’esplosione: 19 miliardi e 400 milioni di nominativi. Stringo la ricerca: 97.438 documenti riportano il cognome della mia famiglia. Bisognerebbe guardali tutti (e la prova gratuita dura solo 14 giorni). Mi arrendo. La ricerca genealogica non è uno scherzo. Ben venga la buona pratica dell’Archivio di Stato che si presta a indicare la strada ai cercatori.