Richiesta di un gruppo comunista: "Dedichiamo un giardino a Lenin"

Andrà all’esame della Commissione toponomastica. Il membro Orio Teodorani, ex Pci: "Fuori dal tempo"

Richiesta di un gruppo comunista: "Dedichiamo un giardino a Lenin"

Richiesta di un gruppo comunista: "Dedichiamo un giardino a Lenin"

Sarà una seduta d’altri tempi, che negli anni Settanta avrebbe acceso dispute accesissime e oggi può apparire vintage la prossima della commissione toponomastica - 2 aprile – che dibatterà se assegnare o meno un giardino a Vladimir Ilʹič Lenin, protagonista della rivoluzione russa dell’ottobre del 1917 che affermò la dittatura del proletariato; a Friedrich Engels coautore inseime a Karl Marx (a cui è dedicato il piazzale di fronte alla sede dei licei) del Manifesto del Partito Comunista (1848); e infine a Sergio Ramelli, studente milanese di 19 anni militante del Fronte della Gioventù, aggredito nel 1975 da un gruppo di militanti della sinistra extraparlamentare e morto un mese e mezzo dopo l’agguato a causa dei traumi riportati.

Il giardino da intitolare eventualmente a Lenin si trova nei pressi dello stadio, quello per Engels in zona Terrazze, nei pressi di via Marzolino.

La commissione toponomastica ha potere consultivo, cioé fornisce un parere alla giunta comunale alla quale spetta la decisione. Ci sono stati casi in cui l’amministrazione non ha rispettato la indicazione degli eperti, ad esempio per la intitolazione al vescovo cesenate Augusto Gianfranceschi di una striscia verde adiacente all’abside della Cattedrale ritenuta incongrua, per scarsità di ampiezza, eppure assegnata dal sindaco Paolo Lucchi e dagli assessori.

Fanno parte della commissione dal 2019, oltre ai componenti senza diritto di voto scelti tra i funzionari comunali sei cittadini con diritto di voto selezionati dall’amministrazione comunale sulla base delle esperienze professionali e dell’impegno culturale e sociale verso la città.

Si tratta di Bruno Gabbi, giornalista in pensione, Antonella Menghi, architetto, Franco Spazzoli, professore in pensione, Orio Teodorani, vicepresidente Ausl in pensione e Daniele Molinari, avvocato. Ne faceva parte anche, Africo Morellini, presidente del circolo culturale ’Ugo La Malfa’ di Cesena, scomparso i giorni scorsi. Qualunque cittadino può avanzare proposte di intitolazioni di via, strade e aree verdi, male che vada giaceranno nel cassetto come quella per Bettino Craxi, da vari lustri. Certo: ma almeno un po’ di pertinenza delel richieste risulta gradita e velocizza i lavori.

Qualche anno fa sfu sollevata la questione se riassegnare o meno un titolo toponomastico a Vittorio Emanuele II, il primo re d’Italia (1861), quello del Risorgimento non il nipote che consegnò il Paese a Mussolini, a cui era intolata la piazza grande prima che nel dopoguerra fosse denominata del Popolo.

Ma anche a quel Savoia la toponomastica cittadina non arride. Negli ultimi anni l’attività della commissione toponomastica, in seguito al calo delle lottizzazioni ,si è incentrata magigormente sull’assegnazione di rotonde e aree verdi, piuttosto di che strade e piazze.

"Questa volta – informa Orio Teodorani attuale e più volte componente della commissione – si dovrà dare il nome a nuove strade in un lotto nei pressi di via Assano. Quanto al giardino per Lenin - aggiunge Teodorani che ha militato nel partito comunista -: la proposta proviene da un gruppo della sinistra radicale. A me pare fuori dal tempo".