
L’avvocato Enrico Sirotti Gaudenzi è capogruppo della Lega al consiglio comunale di Cesena
Avvocato Enrico Sirotti Gaudenzi, capogruppo della Lega al consiglio comunale, spesso chi imbratta i muri in città resta impunito. Come mai?
"Spesso i graffitari vandalici, anche a Cesena, agiscono di notte, in zone prive di videosorveglianza. E se ci sono le telecamere, i vandali si coprono il volto con passamontagna. I proprietari dei muri, sia privati che pubblici, devono sborsare cifre molto alte per il ripristino dei beni danneggiati. Spesso e volentieri, poi, gli autori sono minori infraquattordicenni e quindi non imputabili". Cosa altro viene preso di mira dalle bombolette di vernice spray dei writers?
"Anche i vagoni ferroviari, gli autobus. Pur sapendo bene che non si può disegnare sulle carrozze dei treni, i writers lasciano il proprio segno, talvolta con scritte e opere provocatorie. Il graffitismo vandalico interessa beni immobili e mobili: scuole, mezzi di trasporto, edifici pubblici e privati".
Cosa rischiano gli autori degli imbrattamenti?
"Per il reato di imbrattamento è prevista la pena della reclusione da uno a sei mesi o della multa da 300 a 1000 euro. Nel caso di imbrattamento, il giudice, con la sentenza di condanna, può disporre l’obbligo di ripristino e di ripulitura dei luoghi o, nel caso non sia possibile, l’obbligo di sostenerne le spese o di rimborsare quelle sostenute a tal fine".
Come tanti, avete giudicato intollerabile l’imbrattamento ai muri del Campus Universitario…
"Si tratta di una violazione di quei principi di convivenza civile che dovrebbero essere rispettati da tutti. Tale atto è ancora più grave se pensiamo che è stato attuato per danneggiare una struttura simbolo della cultura, della formazione e della scienza".
Perché i ragazzi imbrattano i muri, pur sapendo che è vietato?
"Il più delle volte i graffitari vogliono lasciare un ‘segno’ distintivo come fosse un’affermazione di se stessi e della loro esistenza. Spesso l’obiettivo è segnare il territorio con atti di vandalismo rendendolo sempre più degradato. In molti casi, gli imbrattatori seriali si uniscono in gruppi intenzionati a commettere queste azioni solo per sfidare la legalità".
Chi ‘paga’ per questi atti vandalici?
"Dovrebbero essere i graffitari o, se minorenni, le loro famiglie, a risarcire i danni per il ripristino dei beni imbrattati. Ma bisogna anche individuarli e denunciarli. In ogni caso, non è possibile lasciare una città in uno stato di abbandono che si riflette immediatamente in un aumento di degrado sociale. Di qui, il nostro richiamo all’Amministrazione comunale perché si occupi di questo problema come hanno fatto altre città. Ci vuole un piano per supportare i privati, perché per rimuovere scritte sui muri sono spesso necessarie somme importanti". Quali sono i luoghi che andrebbero ripuliti?
"Di recente, abbiamo chiesto alla Giunta cesenate, in un’interrogazione, di sensibilizzare la dirigenza di due istituti (il liceo linguistico Ilaria Alpi e il liceo scientifico Augusto Righi) i cui muri, ben visibili a tutti, sono costellati da tempo da innumerevoli imbrattamenti che non ci si aspetterebbero in luoghi deputati all’istruzione, alla formazione e all’educazione dei giovani. In generale l’incuria e la trascuratezza che assediano Cesena aumentano il senso di degrado".