
Luca Di Luzio, presidente di Jazzlife
Cesena, 17 agosto 2024 – Cinque anni di tempo per rilanciare la Rocca Malatestiana. L’associazione Jazzlife si è aggiudicata - in continuità – il bando per la gestione della fortezza cesenate per il prossimo quinquennio, aprendo una nuova parentesi pensata per far voltare definitivamente pagina a uno dei luoghi col più alto potenziale del nostro territorio, buona parte del quale aspetta ancora di essere valorizzato.
Luca Di Luzio, presidente di Jazzlife, è un’occasione importante.
“La nostra gestione è iniziata tre anni fa: siamo arrivati fin qui con proroghe temporanee, in un contesto decisamente non semplice: il primo punto era avviare il rilancio. Lo abbiamo fatto. Ora si aprono cinque anni nuovi, quelli durante i quali dobbiamo davvero ‘fare il botto’. Abbiamo le idee chiare su come riuscirci, partendo da due punti”.
Quali?
“Non a caso il titolo del progetto presentato nel bando era ‘Una Rocca per tutti’. Riteniamo cruciali le sinergie col territorio e le tante associazioni che lo animano. Su questa strada siamo già decisamente avanti e continueremo a insistere”.
Cos’altro?
“Il rapporto col Comune. La Rocca è un edificio estremamente complesso e non semplice da gestire. Penso per esempio ai vincoli della Soprintendenza o alla sua posizione in cima al colle. Ricca di fascino, ma non semplice da raggiungere”.
Dunque?
“Serve studiare dei modi per rendere l’accesso più fruibile. Basta pensare al gran caldo di questi giorni: affrontare una lunga salita è davvero sfiancante per molti. Servirebbero navette e magari una fermata dedicata del trasporto pubblico. E in più, tema a noi molto caro, predisporre un biglietto unico che unisca la visita della Rocca a quella della Biblioteca. I due tesori malatestiani”.
Parliamo di cultura. Le visite guidate tra i bastioni e camminamenti hanno ancor appeal?
“La visita storica è un aspetto molto importante, che però deve essere rilanciata oltre i canoni classici. Faccio un esempio citando i tantissimi studenti universitari che in questi anni sono venuti a trovarci. Il primo contatto non è stata la proposta di una visita didascalica, ma piuttosto un evento a loro dedicato. E da qui rilancio sui contenuti. Il museo della civiltà contadina è totalmente decontestualizzato in una rocca medievale. Ne ho parlato col Comune, serve intervenire”.
Come?
“Cito un nome: Leonardo Da Vinci. Realizzò di suo pugno un disegno raffigurante la Rocca: a questo luogo dedicò studi e progetti. Testimonianze di questo genere altrove sarebbero state valorizzate in maniera esponenziale. Qui abbiamo ancora tantissimo margine”.
E’ arrivata l’autorizzazione a intervenire nelle casa del custode, per realizzare una cucina.
“Sgombro il campo da ogni dubbio: la Rocca non è e non diventerà un ristorante. Pensiamo invece a un ambiente nel quale abbinare la proposta di qualche piatto di qualità che valorizzi i prodotti del territorio da abbinare a certi tipi di eventi”.
Gli eventi. Col jazz gioca in casa.
“E’ il mio mondo, conosco artisti di valore internazionale che sono venuti a suonare qui e che torneranno. Ma a quello aggiungiamo tanto altro, dalla musica classica, ai concerti all’alba, passando per gli incontri con gli autori . Tutti filoni sui quali continueremo a investire”.
E i grandi concerti?
“In questi tre anni non abbiamo mai avuto problemi coi residenti legati ai rumori. Questo però non significa chiudere le porte alla possibilità di organizzare, magari una volta all’anno, un concerto che possa richiamare pubblico da tutta Italia”.
Cosa dice del Parco della Rimembranza?
“Che è un bellissimo polmone verde, che ha tante potenzialità e che sta cambiando volto. E’ una suggestiva porta d’accesso alla Rocca e ci si deve investire, ma torno al tema iniziale: è in salita e non è per tutti”.