di Giacomo Mascellani
I carabinieri della Compagnia di Cesenatico proseguono a pieno ritmo le indagini per identificare e assicurare alla giustizia l’uomo che nella notte tra lunedì e martedì ha appiccato il fuoco all’edificio di via Saffi dove ci sono le sedi della Protezione civile e dei Vigili del fuoco volontari di Cesenatico. Nella caserma dei carabinieri tutti tengono ovviamente la bocca cucita e vige il massimo riserbo, ma in questi giorni sono stati visti entrare e uscire i responsabili delle due associazioni di volontariato, che sono stati convocati e ascoltati dai militari, per dare la loro versione dei fatti e soprattutto per sapere se vi sono dei sospetti o delle persone che in qualche modo o per qualsivoglia motivo potessero nutrire dell’astio nei confronti della Protezione civile o di qualcuno ad essa collegato.
Le immagini delle telecamere pubbliche di videosorveglianza, sono state esaminate accuratamente per scoprire più dettagli possibili sul piromane che prima dell’incendio si è avvicinato con una tanica presumibilmente piena di liquido infiammabile e poi si è allontanato. Al momento non vi sarebbero riscontri circa il coinvolgimento di altre persone, in sostanza non vi sarebbero complici e quindi l’uomo avrebbe fatto tutto da solo nel cuore della notte. Questo è un aspetto importante, perchè a fine febbraio, il lunedì tra l’una e l’una e mezza di notte, a Cesenatico non gira un’anima e quindi ciò potrebbe in qualche maniera agevolare il compito agli investigatori. Il responsabile è una persona giovane o comunque sicuramente non anziana, che indossava indumenti non di colore scuro e ha agito con il volto parzialmente coperto.
La sede della Protezione civile - Radio Soccorso Cesenatico e la sede dei Vigili del fuoco volontari di Cesenatico sono inagibili e nessuno potrà metterci piede anche nei prossimi giorni. Ci sono i sigilli e vi rimarranno fino a quando i carabinieri non avranno effettuato tutti gli accertamenti e non si andrà alla conclusione delle indagini.
L’Amministrazione comunale sta valutando se individuare un’altra sede dove poter riattivare i due servizi, con il sindaco Matteo Gozzoli in costante contatto con la Protezione civile provinciale di Forlì-Cesena e la regione Emilia-Romagna, per reperire uno spazio temporaneo, tenendo conto del fatto che una volta restituito l’immobile, il Comune dovrà comunque effettuare lavori che dureranno parecchi giorni, perchè oltre a rimuovere il furgone e le gomme incendiate, si deve smontare e rifare la copertura dello spazio esterno dove è divampato l’incendio e devono essere sistemati gli uffici.