Sant’Alberico, l’eremita è diventato diacono

Giambattista Ferro, 70 anni, dal 2016 vive in preghiera alle pendici del Fumaiolo. "E’ un ulteriore passo verso il sacerdozio"

Migration

Due giorni proprio importanti per Giambattista Ferro, 70 anni, bergamasco, dal 2016 eremita di Sant’Alberico, l’asceterio incastonato a quota 1.147 metri slm sulle verdi pendici del massiccio del Fumaiolo, situato fra le località di Capanne e di Balze di Verghereto. Ieri pomeriggio, nella ricorrenza della festa di San Vicinio, Patrono di Sàrsina e della Diocesi di Cesena-Sàrsina, nella concattedrale della città plautina, il vescovo, monsignor Douglas Regattieri, lo ha ordinato diacono. Poi oggi , Giambattista, come per gli anni scorsi dal 2016, sarà il "regista" della tradizionale Festa di Sant’Alberico. Tornando all’ordinazione diaconale di Giambattista essa ha avuto luogo, come detto, nella concattedrale di Sàrsina, durante la santa messa solenne di ieri pomeriggio alle 18. Dunque per l’eremita, arrivato laico a Sant’Alberico oltre 6 anni fa, un ulteriore passo verso il sacerdozio.

Salendo da Sàrsina all’eremo di Sant’Alberico, dopo il triduo religioso da venerdì a ieri domenica tenuto dal predicatore Don Edero Onofri, oggi, ricorrenza della Festa di Sant’Alberico, alle ore 8 santa messa-intenzione per tutti i Benefattori dell’Eremo; alle 9,30 santa messa-intenzione per tutti i consacrati e consacrate della Diocesi di Cesena-Sàrsina; ore 11 santa messa solenne presieduta dal vescovo monsignor Douglas-intenzione per nuove vocazioni sacerdotali e religiose, animata dalle musiche e dai canti di Don Daniele Bosi; alle 15,30 santo rosario, alle 16 santa messa cantata animata dal Coro parrocchiale di Riofreddo diretto da Loredana e Emanuele Ambrogetti. Dice Don Daniele Bosi: "Un numero incredibile di persone, saliranno all’eremo oggi (è raggiungibile solo a piedi dal piazzale dopo Capanne e da Balze. E’ presente la navetta della Misericordia, ndr.). E se ti fermi ad ascoltare, ti accorgi delle numerose varietà di accenti presenti. Oltre che da Sàrsina, Bagno di Romagna, San Piero, gente verrà dalla zona di Pieve Santo Stefano, Pennabilli, San Marino, Casteldelci e da tutta la Valle del Marecchia fino a Rimini. All’eremo di Sant’Alberico si va a cercare silenzio, spiritualità, per ritrovare se stessi e Dio".

Don Bosi, parroco di Villa Chiaviche di Cesena, è rigoroso ricercatore e studioso di storia locale, in particolare di quella religiosa, per cui nell’occasione non può mancare di parlare anche della vita di S.Alberico, di cui possiamo dare solo un cenno: "Fonti accreditate fanno risalire l’origine dell’eremo al IV-V secolo d.C., periodo nel quale la vita eremitica vide il suo massimo sviluppo. Alberico, della cui vita sappiamo pochissimo, visse nella prima metà del secolo IX, e secondo la tradizione era di nobile famiglia ravennate".

Gilberto Mosconi