
Il processso è iniziato nel tribunale di Forlì
Un nigeriano di 28 anni è finito a processo per maltrattamenti e lesioni personali nei confronti della moglie. Giovedì, in tribunale a Forlì, la difesa ha chiesto un rinvio alla settimana prossima perché l’indagato si trova in Nigeria e non può assistere al processo. Secondo l’accusa l’uomo, a causa di una gelosia immotivata, impediva alla compagna di uscire di casa se non per il tempo strettamente necessario per svolgere le esigenze di vita quotidiana, proibendole anche di cercarsi un lavoro. Limitava la moglie sia per il denaro nelle spese di tutti i giorni, quali la spesa alimentare, sia per l’acquisto di vestiti. Ossessionato poi dal sospetto di essere tradito, il 28enne ha sottoposto quotidianamente la convivente a vessazioni fisiche e morali, minacciando di ucciderla nel caso in cui avesse scoperto l’esistenza di una relazione con un altro uomo. Il marito le impediva frequentemente di uscire di casa e in più occasioni l’avrebbe colpita causandole delle lesioni. La donna di 29 anni, assistita dal legale Nico Bartolucci, viveva in un clima domestico caratterizzato da sopraffazione fisica e psichica e non ce la faceva più. Così, dopo aver subito numerosi maltrattamenti fisici anche nel periodo in cui era incinta, si è decisa a denunciare il suo convivente, il 28enne nato in Nigeria e residente a Cesena. L’uomo è finito a processo perché ‘con condotte reiterate, aventi cadenza settimanale, maltrattava la compagna convivente serbando un atteggiamento vessatorio e psicologicamente prevaricante, riferendosi alla moglie con espressioni denigratorie come ‘sei stupida, non vali niente’, nonché minacciandola di morte e colpendola in varie parti del corpo, cagionandole in un’occasione lesioni personali al capo, oltreché impedendole di uscire di casa, in tal modo causandole sofferenze morali e fisiche derivanti dal clima domestico caratterizzato da sopraffazione fisica e psichica. La denuncia è aggravata dall’aver commesso il fatto per futili motivi, ponendo in essere le condotte in occasione di meri diverbi scaturiti in ambito domestico, nonché ai danni della compagna in stato di gravidanza. I fatti si sono ripetuti nell’arco di tempo di 4 anni, e hanno avuto inizio dal 2019 fino al febbraio 2023. In più occasioni la donna ha subito i momenti d’ira dell’uomo che è arrivato a spingerla con forza contro il muro. In quell’occasione l’uomo avrebbe aggredito la compagna convivente colpendola con strattoni e spinte verso il muro, cagionandole lesioni personali consistite in ‘escoriazione frontale destra, ecchimosi orbitarie bilaterali, ecchimosi agli arti superiori’ giudicate guaribili in tre giorni come da referto emesso in data 22 febbraio 2023 dal pronto soccorso.
Annamaria Senni