Sfida alla Malatestiana . Alluvione, casa, sanità: candidati divisi su tutto

Scintille al confronto tra Lattuca, Casali e Giangrandi al Festival della libertà. I due sfidanti: "Sistema di potere bloccato". Il sindaco: "Qui non si fanno favori".

Sfida alla Malatestiana . Alluvione, casa, sanità: candidati divisi su tutto

Sfida alla Malatestiana . Alluvione, casa, sanità: candidati divisi su tutto

In omaggio al Festival Malatestiano della libertà promosso da Nazione Futura, Crocevia, Valori e libertà e Confcommercio che ha ospitato ieri all’aula magna della Malatestiana, gremita, il confronto tra i candidati sindaco, il moderatore Emanuele Chesi, capocronista della redazione di Cesena del Resto del Carlino, ha chiesto a conclusione di un acceso dibattito se in una città senza alternanza politica come Cesena si sia creato un sistema di potere che blocca il cambiamento.

Marco Casali, il candidato di centrodestra, ha risposto "eccome. La città ha sempre avuto sindaci di sistema che non disturbano i manovratori, basti pensare agli utili di Hera senza ricadute sui cittadini e basta guardare alle diverse capacità di spesa per le campagne elettorali. Questo è il nostro regime- Servono invece sindaci dei cittadini". Enzo Lattuca (centrosinistra) ha replicato che "i cesenati votano come vogliono e parlare di regime offende prima di tutto loro. In Comune non abbiamo amici, non facciamo favori a nessuno, Cesena è libera". Per il civico Marco Giangrandi "in città esiste il collateralismo, c’è paura a candidarsi in partiti di opposizione, c’è stato un cittadino denunciato per stalking da un sindaco, poi assolto".

In precedenza c’erano state scintille anche sull’alluvione ormai un anno dopo. Casali ha ribadito le critiche alla carente manutenzione del Savio e alla malagestione del territorio.

"L’amministrazione comunale non può avere la coscienza pulita". Anche per Giangrandi "poco ha funzionato, prima, durante e dopo", a parte lo straordinario lavoro dei volontari e degli artigiani che si sono messi a disposizione. "Parlo usando un tono basso - si è avviato Lattuca – noi non speculiamo, non siamo andati a casa degli alluvionati a chiedere di candidarsi in cambio dell’aiuto per le pratiche. Il Governo ci ha offeso dicendo che abbiamo fatto la cresta sui conti. Il commissario Figliolo è qui una volta al mese e il suo braccio destro si è dimesso, è difficile ricostruire così. I contributi peri beni mobili non si sono visti. Gli elettori ci premieranno per come il Comune ha gestito l’alluvione".

Su modello economico per lo sviluppo della città Giangrandi ha rimarcato "la centralità dell’impresa" e ha chiesto "la free tax area triennale per le nuove aziende" e di creare ’il distretto della felicità’". Lattuca ha replicato che le imprese non sono in crisi, che il distretto informatico occupa mille addetti, e il territorio è favorevole allo sviluppo. Per Casali serve "il Comune minimo, per la sinistra massimo. Il modello economico non lo detta il Comune che deve dà solo i fondamentali per lo sviluppo a partire dalla sicurezza, a Cesena carente".

Sull’emergenza alloggi, Lattuca ha difeso il Novello. "I lavori sono ripartiti e l’edificio si è alzato di un piano, è una grande risposta di appartamenti per l’affitto". Casali ha replicato che "Forlì ha 700 alloggi popolari in più, qui serve farli al Peep di Sant’Egidio, ma la gestione urbanstica è carente", per Giangrandi "gli alloggi sfitti sono quattromila, come cinque anni fa". Nuovo ospedale: critiche da Casali ai ritardi, per Lattuca "tutto è pronto da settembre per far partire i lavori, ma la mancanza di una firma del Governo blocca tutto".

Andrea Alessandrini