Spiagge blindate fino al 2024

Il governo proroga le concessioni balneari di un anno. Battistoni: "Tutelare un sistema vitale per il Paese"

Spiagge blindate fino al 2024

Spiagge blindate fino al 2024

L’estate 2023 non sarà l’ultima per gli attuali titolari delle concessioni balneari. Il governo ha in fatti deciso di prorogare di un anno le concessioni, dal 31 dicembre di quest’anno al 31 dicembre 2024, il che significa che le concessioni sul demanio marittimo saranno messe ad evidenza pubblica nel 2025. La notizia era nell’aria e adesso arriva l’ufficialità. La decisione ha un impatto notevole su nostro territorio, basti pensare che nella sola provincia di Forlì-Cesena ci sono 250 concessioni demaniali, delle quali 160 sono stabilimenti balneari (127 a Cesenatico ed i restanti a Gatteo a Mare, San Mauro Mare e Savignano Mare), a cui si aggiungono ristoranti, cantieri navali, colonie marine, campeggi, locali, circoli velici e nautici.

Simone Battistoni, presidente della Cooperativa stabilimenti balneari di Cesenatico e vicepresidente nazionale di Sib Confcommercio, il più importante sindacato italiano di questa categoria, commenta così la proroga: "Noi valutiamo positivamente il fatto che il governo stia continuando a lavorare sulla nostra questione, che rappresenta un problema per tutto il sistema turistico balneare e non soltanto per la nostra categoria. Ci sono tre emendamenti che dovranno essere sintetizzati in un unico maxi emendamento la settimana prossima, quindi l’iter è tutt’altro che concluso e c’è ancora da lavorare. Il primo emendamento riguarda la proroga per scrivere i decreti che applicheranno gli articoli contenuti nella legge delega; c’era tempo sino febbraio, quindi con cinque mesi in più di tempo, si dovranno redigere entro fine luglio. Un emendamento riguarda la proroga delle concessioni sino al 31 dicembre 2024 e, qualora i comuni siano in difficoltà oggettive per la preparazione della documentazione necessaria, si sposterebbe tutto al 31 dicembre 2025. Il terzo emendamento riguarda la creazione di un tavolo permanente di confronto e studio sul tema delle concessioni demaniali e della direttiva Bolkestein, per capire come risolvere il problema".

Nella battaglia i balneari chiedono di mettere mano al lavoro del precedente governo: "Il nostro obiettivo è tutelare un sistema che è fondamentale e vitale per il Paese. Per questo nei cinque mesi a disposizione per i decreti, auspichiamo che vengano riscritti gli articoli della legge sulla concorrenza, in maniera più chiara, comprensibile e rispettosa del sistema balneare; nello specifico gli articoli 3 e 4 della legge sulla concorrenza sono stati scritti evidentemente sotto la spinta di una grande volontà del governo Draghi di favorire favorire l’ingresso di multinazionali e investitori stranieri, senza pensare minimamente alla tutela delle aziende italiane. Si deve agire diversamente, facendo proprio come Francia e Spagna ad esempio, che tutelano le loro realtà, sempre entro il perimetro delle regole dell’Unione Europea".

Giacomo Mascellani