Certificati falsi, indagati gli sposi del matrimonio 'no mask' a Cesena

Laurenzi e la moglie tra i 21 accusati di aver acquistato da un medico certificati falsi per l’esenzione dall’uso della mascherina

La cerimonia in municipio nella quale Laurenzi ha rifiutato di indossare la mascherina

La cerimonia in municipio nella quale Laurenzi ha rifiutato di indossare la mascherina

Cesena, 18 novembre 2021 - La Procura della Repubblica di Forlì ha concluso pochi giorni fa un’inchiesta su un medico ligure che rilasciava certificati attestanti patologie grazie alle quali si poteva evitare l’uso della mascherina o la vaccinazione anti-Covid19. Si tratta di Roberto Santi, 68 anni, residente a Sestri Levante, in provincia di Genova, che l’Ordine dei medici della Liguria ha sospeso per dieci mesi dall’esercizione della professione con provvedimento del 21 ottobre scorso. Insieme a lui sono indagate venti persone che hanno ottenuto per sé e per famigliari certificazioni ritenute false grazie alle quali hanno avuto vantaggi: poter frequentare luoghi pubblici e privati senza indossare la mascherina, o poter continuare a lavorare senza sottoporsi a vaccinazione nel caso di sanitari. Il reato che il sostituto procuratore Lucia Spirito contesta al medico chirurgo è falso ideologico, per coloro che avevavo ottenuto i certificati si tratta di ricettazione e uso di atto falso.

Le certificazioni venivano rilasciate a pagamento, con prezzi che andavano da 13 a 120 euro; secondo l’accusa ciò avveniva senza che il dottor Roberto Santi visitasse i richiedenti (per questo è stato sospeso dall’esercizio della professione medica) o consultasse la loro documentazione sanitaria. Alcuni indagati sono finiti nell’inchiesta perché partecipavano agli incontri ‘No paura day’ senza indossare la mascherina ed esibendo ai controlli delle forze dell’ordine la certificazione ritenuta non regolare. Altri avrebbero utilizzato i certificati del dottor Roberto Santi per consentire ai propri figli di frequentare le lezioni scolastiche senza indossare la mascherina.

Tra coloro che hanno richiesto e ottenuto la certificazione ritenuta falsa e ora sono indagati ci sono personaggi noti dei movimenti ‘no mask’ e ‘no vax’. In prima fila ci sono i coniugi forlivesi Carlo Laurenzi e Alessandra Fantini che l’11 settembre si sposarono in municipio a Cesena creando un notevole trambusto: si presentarono insieme ai testimoni e ad alcuni invitati senza mascherina e, all’invito di indossarla del consigliere comunale Luca Magnani, delegato dal sindaco per la cerimonia, l’uomo rispose senza giri di parole: "Non rompere i c..., ho il certificato con l’esenzione" ed esibì un documento, probabilmente quello che gli aveva rilasciato il dottor Roberto Santi a fronte del pagamento effettuato nel febbraio scorso di 80 euro (stesso importo pagato per il certificato della donna).

Un altro personaggio in vista nei movimenti contrari alla vaccinazione e all’uso della mascherina è l’avvocato cesenate Riccardo Luzi, più volte protagonista dei ‘No paura day’: secondo la Procura avrebbe acquistato nel novembre 2020 due certificati per esentare le figlie minorenni dall’uso della mascherina a scuola, e li avrebbe inviati per posta elettronica certificata alla’istituto che frequentano. Analogo comportamento è stato contestato anche ad altri genitori; nel caso di una madre c’è pure il fatto che indusse in errore un pediatra facendosi rilasciare un certificato che esentava il figlio dall’uso della mascherina a scuola. Per lei, quindi, c’è anche l’accusa di aver indotto in inganno il pediatra per ottenere il certificato a nome del figlio.

Gli indagati e i loro difensori (alcuni non li hanno nominati ed è stato loro assegnato un avvocato d’ufficio) hanno venti giorni di tempo, dal momento in cui hanno ricevuto la notifica della chiusura delle indagini preliminari, per chiedere di essere interrogati e produrre memorie, documenti e altro materiale a loro discarico, poi la Procura della Repubblica esaminerà il tutto e deciderà se chiedere il rinvio a giudizio e a carico di chi.