PAOLO MORELLI
Cronaca

Strettoia di via Roversano Scatta una raccolta firme

L’installazione delle due chicane per la moderazione della velocità viene criticata da alcuni residenti che chiedono al Comune di tornare indietro.

Strettoia di via Roversano Scatta una raccolta firme

di Paolo Morelli

"La notizia pubblicata dal Carlino che le due chicane sono destinate a diventare permanenti ci ha colti di sorpresa: i veicoli che vi hanno sbattuto contro e i lavori per l’alluvione le hanno gravemente danneggiate e da metà maggio nessuno se ne è preoccupato neppure per segnalare il pericolo, visto che i segnali luminosi non funzionano e quelli a terra sono danneggiati. Pensavamo quindi che il Comune avesse deciso di rimuoverle". A esprimersi negativamente sulle strettoie artificiali installate nel marzo 2022 sono alcuni abitanti del primo tratto di via Roversano, fra la Rotonda del Ponte Vecchio e la trattoria I Maceri, ma anche residenti di San Carlo e zone circostanti che preferiscono percorrere via Roversano anziché la ‘vecchia’ statale 71 Romea per scendere a Cesena. Alcuni tra questi residenti hanno lanciato una raccolta di firme per chiedere al Comune di rivedere il provvedimento.

Quali sono i motivi del vostro malcontento?

"Le chicane non servono a ridurre la velocità, basta fermarsi a vedere per qualche minuto per capirlo, e creano pericolo perché la segnaletica è confusa, da una parte deve dare la precedenza chi sale e dall’altra chi scende. Ci sono stati almeno quattro incidenti in un anno e mezzo, in precedenza nessuno si ricorda di incidenti in questo tratto di strada. E poi nei tratti successivi, dove pure ci sono case sparse o piccole borgate, non ci sono dissuasori di velocità, auto e moto sfrecciano a piacimento".

Qualcuno si è lamentato anche dopo l’alluvione...

"Vero, quando via Roversano era stata trasformata in un fiume i gommoni della Protezione civile e dei Vigili del fuoco che salvavano le persone intrappolate nelle abitazioni passavano sopra ai paletti di ferro che le delimitano, rischiando di incagliarsi o di fare degli strappi nelle camere d’aria".

Cosa chiedete?

"La cosa più ovvia per convincere automobilisti, motociclisti e cicloturisti a rispettare il limite di 30 chilometri orari sarebbe la presenza frequente di un posto di controllo della polizia municipale; poi chiediamo l’installazione di un autovelox o almeno di un Velo ok, li hanno messi da tante parti, per esempio al Trebbo, perché non qui? Non ci interessano i dossi, producono rumore, inquinamento e hanno lo stesso effetto delle chicane, appena superati si accelera".

Cosa farete?

"Stiamo organizzando una raccolta di firme, pur sapendo che la decisione è già stata presa senza che nessuno ci consultasse. Perché il Quartiere Centro Urbano non ha organizzato un’assemblea coinvolgendo i cittadini? Però nel 2024 ci saranno le elezioni amministrative, chissà che a qualcuno non fischino le orecchie".