
La missione Ax-3 partita giovedì e il presidente di Technogym Nerio Alessandri
Cesena, 20 gennaio 2024 - Che la missione Axiom-3, partita giovedì sera da Cape Canaveral e ora in volo verso la stazione spaziale internazionale, sia prevalentemente all’insegna dei colori italiani (italiano è anche uno dei quattro componenti dell’equipaggio, Walter Villadei), è ormai cosa risaputa.
Non tutti sanno, invece, che, fra i numerosi esperimenti da condurre in orbita per conto di aziende del nostro Paese (13, per l’esattezza, su un totale di 30 progetti di ricerca europei), ci sono anche quattro sfide tutte emiliano-romagnole, commissionate rispettivamente dalle emiliane Barilla e Dallara automobili, da Technogym e dal gruppo ravennate Gvm Assistance. Il colosso cesenate del fitness fa dunque il suo debutto nella cosiddetta ‘space economy’ (letteralmente, ‘economia dello spazio’), la nuova frontiera dell’economia oltre l’atmosfera terrestre, attualmente ritenuta uno dei motori più efficaci di innovazione e sviluppo.
Oltre ad aver fornito palestre e attrezzature per l’addestramento degli uomini dell’equipaggio, Technogym – assieme all’altro player romagnolo autorizzato alla sperimentazione nel corso della missione, il gruppo ospedaliero Gvm Assistance – si avvarrà del colonnello Villadei come ‘cavia’ per lo studio dei cambiamenti che avvengono nell’organismo umano in condizioni di assenza di gravità. In particolare, i programmi di Technogym e Gvm Assistance prevedono il monitoraggio da remoto, in tempo reale, dei parametri vitali dell’astronauta, con l’obiettivo di affinare le tecniche della telemedicina.
Quest’ultima rappresenta, da un lato, il futuro del sistema sanitario e, dall’altro, un’ulteriore conferma dell’ampio spettro di questi esperimenti, il cui potenziale va ben oltre i confini del comparto spaziale in senso stretto. Il fine ultimo è sfruttare l’ambiente unico del laboratorio orbitante per migliorare la qualità della vita di coloro che abitano sulla Terra. "Molti dei problemi che abbiamo sulla Terra troveranno soluzioni grazie allo spazio", ha infatti dichiarato, poco prima del lancio, Andrea Pontremoli, amministratore delegato di Dallara Automobili: l’azienda parmense testerà in ambiente di microgravità alcune tecnologie e materiali speciali, appositamente sviluppati, per creare soluzioni adatte al settore del volo spaziale commerciale.
Non è la prima volta che un’eccellenza del nostro territorio vola nello spazio: dieci anni fa era toccato alla piadina, come ha ricordato ieri Alfio Biagini, presidente del Consorzio promozione e tutela della piadina romagnola Igp. "La notizia della presenza di alcuni prodotti del food made in Italy nella capsula spaziale a bordo della missione Ax-3 ci ha riportato alla mente quanto successe proprio dieci anni fa, nella stazione spaziale internazionale che ospitava l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti – ha commentato Biagini -. Nel pasto in assenza di gravità, Cristofretti aveva degustato, assieme ai colleghi americano e russo, proprio la nostra piadina romagnola. Un video ne aveva immortalato il momento, facendo il giro del mondo". Non solo: una ventina d’anni prima, un’azienda che oggi fa parte del Consorzio aveva creato una ricetta ad hoc del ‘pane dei romagnoli’ per una missione Nasa. Gli astronauti dovevano rispettare la dieta mediterranea, quindi nel panel di prodotti era stata inserita la piadina, leggermente modificata per le diverse condizioni in cui doveva essere consumata. Un’ulteriore conferma, se mai ce ne fosse ancora bisogno, della grande versatilità di uno dei prodotti simbolo della Romagna.