Bagnolini, ecco la serie A

Il 18enne portiere di. Savignano ha esordito. con la maglia del Bologna

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di Ermanno Pasolini

Un altro calciatore di Savignano sul Rubicone sale alla ribalta in serie A. E’ Nicola Bagnolini, 18 anni compiuti il 14 marzo scorso, portiere, alto 1.97, che nell’ultima giornata di campionato ha debuttato in serie A difendendo egregiamente la porta del Bologna nela gara contro il Genoa agli ordini del mitico mister Sinisa Mihajlovic.

Bagnolini muove i primi passi nella scuola calcio della Savignanese e già a 10 anni entra a far parte delle giovanili del Cesena. Quando ha 14 anni viene notato dagli osservatori rossoblu e così inizia a far parte delle giovanili del Bologna. Durante questo campionato Mihajlovic lo ha portato più volta in panchina, ma il debutto è avvenuto nell’ultima partita di campionato.

Cosa ha provato quando il mister le ha detto che avrebbe giocato?

"È successo tutto alla fine del riscaldamento. Il mister viene da me e dice: ’Ti metto su gli ultimi 10 minuti’. E’ stata un’emozione indescrivibile perché non avevo minimamente pensato di poter esordire nella gara contro il Genoa. E’ stata una sorpresa per tutti. Proprio il fatto di essere una sorpresa l’ha reso ancora più emozionante. Quando poi al minuto 80 mi dice: ’Vatti a scaldare’ è stato qui che ho incominciato a realizzare quello che stava succedendo. Una emozione fortissima che non scorderò mai per tutta la vita".

Qual è stato il momento più emozionante?

"Quando sono entrato in campo e mi sono reso conto del muro di tifosi avversari che stavano dietro alle mie spalle e che cantavano da tutta la partita. Appena arrivato in porta ho messo giù la palla, ho fatto un grosso respiro e ho rinviato più forte che potevo. Da lì è iniziato tutto e anche solo per quei 10 minuti mi sembrava tutto finto e poi ho realizzato. La mia famiglia non ha potuto assistere a tutto questo dal vivo perché essendo un qualcosa di inaspettato non sono riusciti a venire allo stadio. Infatti quando mi hanno visto che stavo per entrare in campo sono esplosi di gioia e neanche loro ci credevano".

Come si è trovato con Mihajlovic?

"Molto bene. Mi ha regalato un’emozione stupenda che non scorderò mai e per questo lo ringrazierò per tutta la vita. Prima di entrare in campo mi ha detto ’Stai tranquillo e gioca’. Infatti mi ha aiutato molto anche lui". Lei ha iniziato da piccolo a tirare calci al pallone

"Ho iniziato a giocare a calcio all’età di 7 anni perché mi ricordo i primi allenamenti che non mi piaceva proprio. Così dissi ai miei genitori che volevo andare via a praticare un altro sport. Feci nuoto, poi alcuni amici mi convinsero a tornare al calcio e da lì è iniziato tutto. Facevo il difensore e giocavo nella Savignanese. Poi ho deciso di cambiare ruolo perché il difensore non faceva per me e così mi spostai in porta dove mi piaceva un sacco. Da lì iniziò tutto".

Quale è stato il ricordo più bello degli anni nella Savignanese e nel Cesena?

"Nella Savignanese è l’ultimo torneo, il più difficile della stagione dove siamo arrivati in finale e vinto ai calci di rigore e io ne ho anche parato uno. Anche in questo caso anche se avevo solo 10 anni, sono esploso di gioia e sono andato a esultare con i miei compagni, ma soprattutto amici. L’anno successivo mi ha chiamato il Cesena. Qui ho tanti ricordi stupendi, dai tantissimi tornei vinti a quel campionato sfiorato, perso solamente allo spareggio con il Sassuolo. Mi ricordo il primo torneo fatto dove vinsi il premio di miglior portiere. Anche qui ero felicissimo".

Qual è la sua squadra del cuore?

"E’ sempre stata la Juventus. Quando ero bambino mi ricordo di aver visto per la prima volta Buffon e lì mi sono innamorato di quella squadra. Per la Juventus mi ricordo anche di aver versato le mie prime lacrime, dopo la finale persa con il Barcellona e avevo solo 11 anni. Mi ricordo anche la prima e unica volta che ho visto la Juve dal vivo. Era un Cesena-Juventus e quella era la Juve proprio di quella finale. Ero felice anche perché ho visto per la prima volta Buffon".

Chi è il suo idolo fra i portieri? "In questo momento Courtois, mi ispiro molto a lui, anche per caratteristiche fisiche e tecniche siamo molto simili. In questo momento è sicuramente uno dei portieri più forti del mondo".

L’anno prossimo giocherà ancora nel Bologna?

"Giocherò ancora sicuramente nel Bologna, sperando di ripetere il ritiro con la prima squadra come l’anno scorso, dove ti riesci a immergere nel mondo dei grandi e ti rendi conto di quanto sia difficile diventare un calciatore. Cercheremo di fare meglio anche nel campionato Primavera, sperando di poter sognare in grande".

Qual è il suo sogno?

"In questo momento è fare tante altre partite in serie A e poi chissà magari anche essere convocato in nazionale, sarebbe la ciliegina sulla torta. Però ora si fa passo per passo, lavorando e iniziando al meglio la prossima. Spero di togliermi tante altre soddisfazioni l’anno prossimo e sono convinto che con il duro lavoro e impegno ci riuscirò".