Cesena, i giovani e i sogni che si realizzano

E’ iniziata tutta l’attività del vivaio: l’obiettivo è crescere in fretta per dare linfa alla prima squadra e valorizzare il talento

Migration

di Luca Ravaglia

Nell’anno dell’accordo da 20 milioni di euro complessivi tra Inter e Chelsea per l’arrivo Oltremanica di Cesare Casadei, sul tavolo c’è un dato di fatto: le favole esistono, i sogni si realizzano e possono cominciare anche a Cesena. La città nella quale la 19enne attuale star del calciomercato ha mosso i primi passi all’inseguimento del pallone e nella quale è restato fino alla permanenza in Under 15 quando la vecchia Ac Cesena fallì, portando a una ‘fuga di talenti’ che nel caso specifico si concretizzò con l’approdo nella Milano nerazzurra. Complimenti e buona fortuna, ma non è di Casadei che si parla qui, oggi.

Oggi c’è da parlare dei tanti aspiranti campioni che in queste settimane sono tornati ad allenarsi vestendo la maglia del ‘Cavalluccio’ e riprendendo le fila di gruppi che hanno chiuso la scorsa stagione con un pieno di successi di primissimo piano.

A partire dalla formazione Primaver che al termine di un’annata stellare, ha potuto aggiungere il numero 1 a descrizione del raggruppamento che vede protagonista l’attuale squadra di mister Giovanni Ceccarelli. La squadra ha già capito di quanto sia difficile affrontare i grandi club, perdendo contro Roma, Napoli e Milan. Il tecnico del Cavalluccio ha pienamente centrato il nocciolo del discorso: "Non è questione di quante partite vinceremo ma di come questi ragazzi riusciranno a crescere nel corso dell’anno".

Sta a lui, ovviamente, ma soprattutto a loro. Perché per diventare un campione serve avere la ‘testa’, non per deviare un cross, ma per capire che un’occasione come questa non capita più. Ed eccoci alla citazione di Casadei che ha fatto innamorare il Chelsea senza aver mai giocato una partita in prima squadra, lasciando però tutti a bocca aperta nella Primavera nerazzurra. Vanno bene infatti mamme, papà e fidanzate assortite, ma la differenza la fa il fatto che qui ad ogni partita in tribuna ci sono fior fiore di osservatori. Chi ha marce da ingranare lo faccia in fretta, nel suo interesse.

Vale per i più grandi, ma anche per tutti gli altri, perché l’eredità che si ritrova per le mani il vivaio è importante e maturare in fretta è un grosso vantaggio. E’ facile? Niente affatto, oltre al talento servono i sacrifici da fare giorno dopo giorno, senza mettere da parte lo studio e senza prendere alla leggera nemmeno un allenamento. E’ il mantra ripetuto durante gli incontri alle famiglie e che gli ex calciatori bianconeri che ora tengono fischietto e cronometro in mano conoscono fin troppo bene. E’ bastato ascoltare Yuri Tamburini piuttosto che Beppe De Feudis, o tutti gli altri. Senza dimenticare Sebastiano Rossi, che da dietro le basse protezioni della tribuna osserva sornione i nuovi portieri all’opera.

Dunque si parte, con tante chance e una riflessione. In città, citando Oscar Wilde, la faceva sua coach Giampaolo Di Lorenzo che ha conosciuto Cesena portando i Tigers a un canestro dalla A2 di basket: "Non c’è una seconda occasione per fare una buona prima impressione".