Gara decisiva Vietato sprecare i frutti di un anno

Il giorno della verità per chiudere a quel terzo posto che è bianconero dalla tredicesima giornata e permetterebbe di accedere alla griglia playoff saltando i primi due turni, riposando un paio di settimane, recuperando infortunati (a centrocampo i guai fisici continuano a essere a raffica) e condizione per provare ad andare avanti. Partendo dal presupposto di una vittoria del Pescara con l’Imolese (abruzzesi a -2 e con una peggiore differenza reti) sarà sufficiente un punto; ma a Siena è dura, occorrerà sudare e tanto. Il Cesena poi è squadra che non sa muoversi per il pari, deve dare il massimo altrimenti va sotto.

Inoltre i toscani in caso di successo, e con alcuni risultati favorevoli, possono agganciare in extremis gli spareggi. Erano partiti con ambizioni elevate, nomi importanti ma è stata un’annata travagliatissima. La squadra però come individualità c’è e in un match singolo può farsi rispettare. Ma soprattutto questo punto va conquistato fuori casa dove il Cesena nel girone di ritorno ha collezionato sconfitte e figuracce come a Pontedera e Montevarchi oppure prove sconfortanti come a Pistoia e Fermo. Solo ad Ancona, e nel primo tempo di Gubbio (ma ha sbagliato troppo, poi è stato sepolto di gol), il Cesena versione esterna ha dimostrato d’esserci. Altrimenti molle, timido, svagato, in alcune circostanze da crollo netto. Ben diverso nel girone di andata e al Manuzzi nel ritorno dove di recente con i colpi su Entella e Carrarese è arrivato a una lunghezza dal chiudere al terzo posto. Ma occorre un altro passo, decisivo. Serve un Cesena di testa, di rabbia, anche ‘sporco e cattivo’. Altrimenti si butta via la terza piazza accomodandosi sulla quarta (si salta il primo turno) e sarebbe una profonda delusione.

re.ce.