Il Cesena è ritornato una cooperativa del gol

A rete in 16, solo il Perugia meglio. Ultimi quattro sigilli tutti dei centrocampisti. Nelle prime 10 giornate il 62% delle realizzazioni era di Bortolussi

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di Gianluca Mariotti

C’è un legame stretto che unisce gli undici risultati utili consecutivi e il Cesena dell’ultima settimana, quello in grado di riprendere una gara che era in pratica già persa come il derby di Ravenna (2-2) e quello tornato dominante, nonché maturo, nella vittoria con la Sambenedettese (2-0): l’apporto in zona gol dei centrocampisti. Nella lunga striscia utile, le reti arrivate dagli interpreti del cuore del campo erano state cinque: tre di Ardizzone (due con il Ravenna, una con l’Imolese) e due di Steffè (con Mantova e sempre Samb all’andata). Tornando al presente, tutte le ultime quattro reti segnate dai bianconeri arrivano dai centrocampisti: due di Di Gennaro con il Ravenna, Collocolo e Capellini domenica.

Se nel derby i gol erano stati più che altro frutto del singolo, della scossa apportata dallo stesso Di Gennaro, con la Sambenedettese sono l’immagine di una squadra che sta guarendo dalle ferite accumulate: una formazione che è tornata a costruire con grande velocità e sincronia, muovendo poi tanti uomini in fase offensiva per creare superiorità numerica. Nel vantaggio Collocolo fa un grandissimo gesto, sessanta metri di corsa, finta e fulmine all’incrocio, ma ad accompagnare l’azione c’erano anche altri tre compagni, Longo a dare ampiezza a destra, Caturano e Bortolussi a sinistra ad aspettare uno scarico. Il raddoppio è una danza, l’apertura di Di Gennaro a trovare il lato scoperto su Longo, il movimento a venire incontro di Caturano e quello ad allungare di Bortolussi, facendo muovere i centrali e creando proprio quel corridoio centrale per l’inserimento di Capellini.

Proprio questa è forse la più grande metamorfosi della stagione per i bianconeri. All’alba della stagione, dopo l’infortunio di Caturano, il Cesena era una squadra Bortolussi-dipendente: nelle prime dieci partite, da Verona a Pesaro, il centravanti aveva segnato il 62% delle reti di squadra, otto su tredici, chiudendo poi l’andata con 11 gol uguagliando il record di Cavalli per i sigilli realizzati nel lato A del campionato.

Lo stesso Bortolussi ora si sta riscoprendo più che finalizzatore, ispiratore: le reti nel girone di ritorno sono state finora tre, non segna da sette giornate, dal 17 marzo col Matelica, ma la mole di lavoro che compie ogni giornata è enorme. E quando sta bene, come contro il Modena, la Feralpisalò o come domenica, anche da anello alto della catena esterna risulta incontenibile: vince duelli, non dà punti di riferimento, inizia l’azione offensiva e va poi a chiuderla in area di rigore, realizza assist.

A segnare ci stanno pensando i compagni, ormai in pratica l’hanno fatto tutti. I marcatori bianconeri ora sono saliti a sedici: Bortolussi, Russini, Ardizzone, Caturano, Collocolo, Ciofi, Steffè, Zecca, Capanni, Di Gennaro, Petermann, Favale, Munari, Koffi, Sorrentino, Capellini. Solo una squadra nel girone è ancora di più cooperativa del gol: il Perugia, con 17 giocatori diversi a segno. Il Cesena è comunque in buona compagnia: anche Padova, Arezzo, Vis Pesaro ed Imolese sono andate a segno con 16 calciatori