Magnani abdica ma ora punta all’Europa

Dopo quattro titoli di fila nel campionato tricolore Civs è secondo: "Colpa degli infortuni e di alcune situazioni poco chiare"

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di Giacomo Mascellani

Il quattro volte campione italiano di velocità in salita Massimiliano Magnani chiude una stagione altalenante dovendosi accontentare del secondo posto. Il pilota cesenaticense, che dal 2017 aveva dettato legge nella classe TT Sport, mastica amaro ma è soddisfatto del risultato raggiunto alla luce degli infortuni e di imprevisti sui quali cercherà di capire le cause.

Aveva esordito con un primo posto in terra di Toscana alla Pieve S.Stefano-Passo dello Spino (Arezzo) poi si è aggiudicato la mitica Poggio-Vallefredda di Isola del Liri in provincia di Frosinone e ha collezionato un quarto posto alla Gragnano-Varliano in provincia di Lucca. In Umbria alla Spoleto-Forca di Cerro (Perugia) ha vinto la prima corsa e in gara 2 è caduto fratturandosi una costola e finendo al quinto posto. A metà settembre in Toscana, alla Saline-Volterra in terra di Pisa, è accaduto una cosa mai capitata prima al campione, al quale è stata data una penalità in una chicane che lo ha fatto scendere dal primo al terzo posto, compromettendo un campionato che aveva già vinto. C’era un’aria strana e su questo campionato italiano si sono viste parecchie nubi, sino ad arrivare all’ultima gara recentemente disputata, la Molino del Pero-Monzuno (Bologna) quando sono state cambiate le procedure di partenza e il campione in carica, trovandosi in una posizione penalizzante e impossibilitato a montare le termocoperte agli pneumatici, a quel punto con il team si è rifiutato di partire.

Il campionato italiano è stato così vinto da Emiliano Giardini, il quale ha collezionato una sola vittoria a Saline-Volterra contro le tre di Massimiliano Magnani ma essendo stato più regolare e con tanti podi, alla fine in classifica ha avuto 14 punti in più di Magnani. Il campione di Cesenatico non si demoralizza, si è reso conto che l’aria è cambiata, ma analizza un anno di saliscendi, smaltendo la rabbia con ironia: "La caduta a Perugia è stata l’inizio della mia discesa. Ho fatto fatica a riprendermi e tuttora un po’ soffro, poi ci sono state delle situazioni e dei contrattempi che non mi sono affatto piaciuti e alla fine è giusto sia andata così, anche se con tre vittorie avevo il titolo praticamente in tasca, ma nello sport a volte succede anche questo".

Archiviata una stagione in chiaroscuro che lo ha visto sempre in testa, Magnani pensa già al futuro e lo sta programmando, è abituato infatti a non stare mai fermo, a guardare semrpe avanti: "Ringrazio gli sponsor e le persone a me vicine che continuano tutti a sostenermi, sono fondamentali. Per la stagione 2022 non c’è ancora nulla di deciso ma, smaltiti questi giorni di amarezza, sarò senz’altro pronto a rimontare in sella per vincere. Sono arrivato secondo in calssifica ma sono ancora il pilota più veloce in queste competizioni. In futuro potrebbero aprirsi varie strade, anche se il mio desiderio maggiore sarebbe quello di misurarmi davanti ad un pubblico internazionale, partecipando al campionato Europeo. I contatti ci sono, tra la fine di quest’anno e l’inizio del nuovo, faremo le giuste valutazioni, l’obiettivo al quale punto adesso è quello".