Tonin e Favale sono gli unici che si salvano

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Nardi 5,5. Questa volta nessuna Clemenza neppure per lui. Urla di no due volte all’attaccante del Delfino, salva su Frascatore, ma sul gol era proprio nel mare di nessuno.

Candela 5. Il Pescara viaggia alla velocità del suono, D’Ursi quando scatta a quella della luce: arriva dopo, come il tuono.

Gonnelli 4,5. Parte bene, poi Ferrari fa il professore e lui l’alunno. Ben poco convinto anche sul gol subìto.

Ciofi 5,5. L’inferno delle frecce abruzzesi infrange il suo scudo, uno dei pochissimi a combattere fino all’ultimo in piedi.

Favale 6. Un occhio a Clemenza, un occhio a Zappella: sdoppiarsi qualche volta ci sta, ma se sono troppe poi la testa gira. Finale convinto: cancella lo sbadiglio a Sorrentino su punizione e martella di cross l’area altrui.

Ardizzone 5. Quando c’è da mettere la gamba combatte, ma il Pescara domina la partita sulla qualità: così non c’è storia (Frieser ng).

Steffè 5. Il confronto col mancino educatissimo di Pompetti è emblematico: si sapeva, ma gli occhi lo confermano. Vede uno spiraglio per l’1-1 a fine primo tempo ma è chiuso in angolo.

Berti 5,5. Un briciolo di qualità mentre il Cesena tenta una spintarella alla gara.

Ilari 5. L’unico vero rimpianto di una serata dal volto gonfio per i cazzotti: una spinta leggera per uno sport di contatto, dunque gol buono. Poi divorato dal ritmo come tutto il reparto.

Brambilla 5,5. Nulla di clamoroso, però almeno con lui un po’ si migliora nella gestione palla.

Caturano 5. Di spazi, nel primo tempo, ce ne sarebbero stati. Impossibile però sfruttarli con la palla che non varcava la metà campo. Un tiro altissimo e da lontanissimo la fotografia.

Tonin 6. Sufficiente, per determinazione mancata a quasi tutti.

Pierini 5,5. Più trequartista centrale del solito, per troppo tempo l’unico collante tra i reparti. Alla fine può poco anche lui.

Pittarello 5,5. Aiuta, perché con lui si alza palla. Ma al 94’, in area, da solo, poteva far di più.

Bortolussi 4,5. Ha la faccia spenta, non solo un fisico giù di forma. Il momento più difficile.

Gianluca Mariotti