Appicca il fuoco alla stazione e distrugge telecamera, condannato

Civitanova, davanti al giudice un campano residente a Recanati. L’accusa per lui era di danneggiamento seguito da incendio

Il tribunale di Macerata

Il tribunale di Macerata

Civitanova, 12 ottobre 2023 – Per aver appiccato il fuoco alla stazione di Civitanova, distruggendo anche una telecamera, è stato condannato ieri Salvatore Brunitti, campano residente a Recanati. L’accusa per lui era di danneggiamento seguito da incendio. L’episodio era avvenuto la sera del 20 aprile 2020. Quel giorno, intorno alle 20, l’uomo era stato fermato in piazza Rosselli da una pattuglia della Compagnia di Civitanova.

I militari lo avevano controllato e multato, perché andava in giro nonostante le restrizioni all’epoca vigenti contro il Covid. Intorno alle 21.20, le telecamere della stazione avevano ripreso il campano, mentre entrava accendendo e spegnendo in continuazione l’accendino che teneva in mano. Poco dopo aveva preso fuoco un distributore automatico di bevande e cibo. Le fiamme partite dalla macchinetta avevano raggiunto l’impianto elettrico della biglietteria della stazione e lo avevano danneggiato, avevano provocato il cedimento di una parte del controsoffitto e infine avevano lasciato uno spesso strato di cenere ovunque.

Inoltre, dagli accertamenti risultati era risultato che una delle telecamere in funzione alla stazione era stata divelta e messa fuori uso. Tutto questo però non era servito a evitare che ci fossero immagini dell’uomo in azione. Così Brunitti era stato subito identificato e denunciato per quel danneggiamento. Ieri mattina per lui in tribunale a Macerata si è chiuso il processo. Il pubblico ministero Francesca D’Arienzo ha chiesto la condanna a un anno e tre mesi di reclusione. Alla richiesta si sono associate le Ferrovie dello Stato, parti civili al processo con l’avvocato Francesco Mantella. L’avvocato difensore Alessandro Brandoni ha invece ridimensionato l’episodio. Alla fine il giudice Domenico Potetti ha inflitto al campano la condanna a nove mesi, con il beneficio della sospensione condizionale. L’imputato potrà comunque fare appello contro la sentenza di primo grado.