di Giuliano Forani
Si può vivere in questi tempi di caldo asfissiante con le finestre sprangate? Decisamente no, ma c’è chi è costretto a farlo. Sono le famiglie di rione Fontanelle, dove da anni è operativo un impianto di depurazione dal quale si sprigionano quotidianamente miasmi insopportabili. Un problema vecchio di cui la cronaca si è occupata spesso e che oggi, ad elezioni appena concluse, viene riproposto da alcuni residenti che ci mettono firma e immagine. Non è semplice polemica, tengono a sottolineare, ma una sorta di memorandum per un’amministrazione che sta per insediarsi e che tra i punti più importanti del programma pone la qualità della vita. La firma è quella di Michela Fabi e Rossano Achilli. Citano la sentenza n. 51721979 delle Sezioni Unite secondo cui il "diritto alla salute deve essere identificato con quello dell’ambiente, la cui protezione è un diritto fondamentale e inviolabile della persona umana", e poi la denuncia dello stato in cui versano loro e i loro vicini, con il conseguente invito a prendere in seria considerazione provvedimenti di fatto e non solo annunciati. "Ricordiamo – scrivono – che nel nostro quartiere c’è un problema che nessuna amministrazione e’ riuscita mai a risolvere, e cioè la puzza del depuratore gestito da Atac Spa. I miasmi ci esasperano e in questa estate bollente dobbiamo tenere chiuse le finestre". Il problema è atavico, sottolineano, ma è ora di pensare seriamente ad un rimedio. "Sono anni che noi residenti del quartiere Fontanella respiriamo sistematicamente puzza proveniente dal depuratore – spiega Fabi –. In estate il problema è grave e ci costringe a vivere a finestre chiuse, con un caldo allucinante. È dignitoso vivere così? È normale che dei cittadini subiscano questa situazione? Ci sono persone con problemi di salute che devono respirare questa schifezza".
"Nei vostri programmi elettorali si parla di tutela dei diritti i – sottolinea Achilli –, noi del quartiere Fontanelle non dobbiamo essere cittadini di serie B e abbiamo diritto di respirare e vivere una vita dignitosa". Non lo è vivere d’estate a finestre chiuse, né respirare aria maleodorante e dannosa. In poche parole, secondo Fabi e Achilli, non si può sempre e solo pensare alla riqualificazione del centro quando in città ci sono situazioni come quella denunciata da Fontanelle. Nella segnalazione, i residenti ricordano come la problematica sia stata sottoposta piu’ volte all’attenzione del Palazzo ma tutto e’ rimasto sempre come prima. "Ci è stato assicurato – prosegue Achilli – che il depuratore consortile e l’allargamento delle vasche avrebbero ridotto la puzza, ma di fatto così non è stato ed è vero solo che ci siamo presi in carico liquami putridi di altri centri". Ed infine l’essiccatore, il cui trattamentto, secondo gli scriventi, è una delle cause principali dei miasmi. "Non lo potete spegnere – aggiungere – perche’ non ci sarebbero discariche attrezzate per smaltire i fanghi umidi: ma perché esse sono state trovate nei mesi scorsi per altre problematiche"? In chiusura l’ invito: "Se non riuscite a trovare una soluzione adeguata, cominciate a pensare seriamente a trovare un’altra collocazione al depuratore, lontano dalle abitazioni dei cittadini".