"Mi ha deluso l’appiattimento della città: si rifugge dalla politica"

Paola Macerata era scesa in campo a sostegno della Squadroni

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La politica l’ha sempre vissuta da civica dietro le quinte sin dagli anni ’80, questa volta ci ha messo la faccia con RiformiAmo, in appoggio a Silvia Squadroni. Paola Macerata non entra in consiglio comunale, ma considera l’esperienza un arricchimento personale e una forma straordinaria per vivere dal di dentro le dinamiche di una città, confrontarsi e socializzare.

Un’esperienza positiva da ripetere?

"Assolutamente positiva, anche perché, per il mio carattere, più gente conosco e meglio mi trovo con me stessa. Se sia da ripetere, questo è tutto da vedere, sicuramente, però, non è un gruppo destinato a sciogliersi. Decideremo e, magari, potremmo proseguirne l’attività in altre forme. E’ certo che abbiamo lavorato molto in queste settimane. Con l’avvocato Ghio, Carlo Centioni e tutti gli altri ragazzi, abbiamo scoperto il piacere di riunirci per confrontarci su temi concreti della città ed elaborare le nostre proposte. Non possiamo gettare tutto alle ortiche".

Sono emersi anche aspetti negativi da questa esperienza?

"Sì, l’appiattimento piuttosto diffuso della gente; c’è troppo disimpegno, si rifugge dalla politica. Ho visto tanta rassegnazione e la tendenza a estraniarsi da tutto. E questo a me dà fastidio. Una tendenza da invertire, la partecipazione è importante, come lo è il contributo che ognuno di noi può dare per migliorare la città".

La candidata Silvia Squadroni non ha raggiunto lo scopo che si era prefisso: si aspettava questa sconfitta?

"No, e la cosa mi ha sorpreso. Ovunque in città si respirava aria di cambiamento ma di fatto la risposta è stata l’astensione. Obiettivo di Silvia Squadroni era il ballottaggio, non ci siamo arrivati nonostante l’impegno e l’entusiasmo di forze nuove che ci avevano creduto e per la prima volta, forse, ci hanno messo la faccia. C’era un alone di simpatia intorno a lei, ma dalle urne non è emerso. Tutto ciò non può non aver deluso".

Che cosa c’è, secondo lei, a monte della sconfitta clamorosa anche per le sue dimensioni?

"La novità di una candidatura sostenuta da tutte liste civiche tranne il M5S. E poi l’organizzazione. Dall’altra parte c’era la corazzata dei partiti con la loro storia e il loro potere, da parte nostra c’erano tutti simboli nuovi e non conosciuti. E’ mancata l’esperienza. Per quanto poi riguarda RiformiAmo, siamo stati gli ultimi a presentarci e non entriamo in consiglio comunale, ma abbiamo fatto miracoli". Adesso si va al ballottaggio: ci saranno apparentamenti? E con chi?

"Di questo dobbiamo discutere. Lo faremo questa sera e non sta a me dire che cosa si farà. Vedremo"

E per chiudere?

"Per chiudere, mi permetta di ringraziare quei 76 elettori che nell’urna hanno depositato il mio nome. Non lavoro a Civitanova e ho perso tanti contatti, per questo 76 preferenze sono veramente tante".

Giuliano Forani