CHIARA GABRIELLI e FRANCO VEROLI
Cronaca

Ospedale Covid Civitanova, via pure l’ultimo malato. Fiera in letargo dopo 10 giorni

Oggi la struttura si svuota: sanificazione e trasferimento dei farmaci. Maccioni: "Sbagliato parlare di chiusura. Pronti per un’eventuale recrudescenza"

Ospedale Covid di Civitanova Marche

Ospedale Covid di Civitanova Marche

Civitanova Marche, 5 giugno 2020 - Ospedale Covid alla Fiera di Civitanova: oggi sarà dimesso l’ultimo paziente, dei tre in totale ricoverati nella struttura. Così la struttura si svuota, e da stasera sarà ufficialmente chiusa. Si procederà poi con la sanificazione completa degli ambienti e con il trasferimento dei farmaci, operazioni che richiederanno circa 24 ore. La ditta delle pulizie procederà finché non sarà stato igienizzato ogni ambiente. Quindi, da domani sera, nella struttura non ci sarà più nessuno, fatta eccezione per gli addetti alla vigilanza armata (per scongiurare furti e danneggiamenti) e alla sicurezza antincendio. I tre pazienti erano stati portati a Civitanova dall’ospedale di Camerino (che nel frattempo, libero dai malati Covid, ha potuto riprendere l’attività ordinaria), mentre partiva una pioggia di polemiche per "medici e infermieri precettati, scarsa trasparenza nelle modalità di realizzazione" con il solo risultato di un "gigantesco spreco di soldi".

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Il primo dei tre pazienti è stato dimesso lunedì scorso e trasferito nel reparto di pneumologia a Macerata, il secondo mercoledì, anche in questo caso portato a Macerata, e l’ultimo sarà trasferito stamattina. E siamo a zero. "L’ultimo paziente è stato sottoposto al doppio tampone di controllo – dice Alessandro Maccioni, direttore dell’Area Vasta 3 –, è risultato negativo, e quindi ora il Covid hospital va in stand by. È improprio parlare di chiusura. Nell’ipotesi poi che ci fosse una recrudescenza del virus, saremmo pronti, abbiamo già verificato l’efficienza della struttura. La Regione inoltre sta riprogrammando la rete delle strutture sanitarie, anche sulla scia di indicazioni ministeriali, e in quest’ambito il Covid hospital di Civitanova potrebbe acquistare una sua funzione".

Si chiude già, quindi, dopo appena una decina di giorni, il capitolo "ospedale-astronave" di Bertolaso (sbarcato nelle Marche il 23 marzo per organizzare il tutto) messo a punto in pochi giorni dai volontari del Cisom (Corpo soccorso Ordine di Malta), voluto dalla Regione per far fronte all’emergenza sanitaria e permettere allo stesso tempo di svuotare gli ospedali che si erano dovuti trasformare in fretta e furia in strutture totalmente Covid. L’ospedale in Fiera era stato completato a fine maggio, e i primi e unici pazienti erano arrivati il 27 maggio.

L’ospedale è costato svariati milioni di euro, trovati grazie alla generosità di privati e di alcuni enti, primo su tutti la Banca d’Italia che di milioni ce ne ha messi cinque: inizialmente, ne erano previsti 12 per realizzare la struttura come da piano originario, cioè con 90 posti letto, ma al momento ne sono stati attivati soltanto 28, e soltanto tre si sono poi resi necessari. E, da oggi, di quei posti letto non c’è più nessun bisogno. Almeno per ora. Perché il presidente della Regione Luca Ceriscioli ha fatto notare che dobbiamo essere pronti a una eventuale seconda ondata, e che di posti di terapia intensiva c’è estrema necessità, dato che la legge prevede di averne a disposizione 300 attrezzati in regione, pronti da utilizzare all’occorrenza. Per ora ce ne sono 115 ordinari nelle strutture delle Marche, e realizzandoli tutti e 84 in Fiera non si raggiungerebbe comunque quota duecento. Il governatore ha sottolineato anche che il Covid hospital "è stato un dono. Ci criticano per una struttura che ci è stata regalata? Io, al contrario, non smetterò mai di ringraziare per il dono ricevuto. Noi, ricordo, non abbiamo speso un euro".