Made in Italy e internazionalizzazione, il brand Marche punta su artigianalità e sostenibilità

Questi gli argomenti che si sono affrontati nella nuova tappa 'Le sfide dei territori e dei distretti italiani-QN incontra i protagonisti delle filiere', andato in scena nel teatro Annibal Caro di Civitanova

Civitanova, 8 novembre 2023 - Le Marche, il commercio e l'importanza delle imprese sul territorio, in un mercato che cambia ed è obbligato a fare i conti con sempre più fattori, inclusa la sostenibilità. Questi gli argomenti che si sono affrontati nella nuova tappa 'Le sfide dei territori e dei distretti italiani-QN incontra i protagonisti delle filiere', andato in scena nel teatro Annibal Caro di Civitanova, in provincia di Macerata.  

La chiave dei dibattiti è stata 'Il nuovo fronte del Made in Italy: lusso, design, accessibilità a confronto con la sostenibilità'. Un tema cruciale per il territorio maceratese, spalla a spalla con quello fermano e ricco di piccole medie e imprese, "una nostra caratteristica che ci contraddistingue", spiega Francesco Acquaroli, presidente Regione Marche, in apertura del primo panel, moderato da Agnese Pini, direttrice QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Luce!. "Le piccole medie imprese sono per noi una certificazione di qualità che riesce ad affermarsi - prosegue il presidente Acquaroli -. Sono importanti gli investimenti nei territori, soprattutto per la formazione. L'artigianalità non sempre è colta dalle nuove generazioni, per questo è vitale trovare un riconoscimento sul nostro territorio. Dobbiamo quindi avere la capacità di autogenerare la potenzialità territoriale. Il nostro modello è una caratteristica che ci contraddistingue".

Alla sinistra del governatore delle Marche, Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio Marche, mentre alla destra Fabrizio Ciarapica, sindaco di Civitanova, che spiega: "Abbiamo un grande impatto di aziende di lusso sul territorio, come Prada, Fendi, Louis Vuitton, Gucci, il tutto in pochi chilometri. Siamo quindi un distretto che è un punto di riferimento, grazie anche alla grande capacità che hanno i marchigiani di attrarre le aziende. Merito del manifatturiero e dell'artigianalità. Ma in tutto ciò la formazione è fondamentale, serve sempre più del personale qualificato, ma bisogna crearne le condizioni", anche in vista di un cambio generazionale alle porte. Un argomento ripreso dallo stesso Sabatini: "Abbiamo un distretto del calzaturiero, ma anche del cappello e del tessile importantissimi. Le nostre imprese hanno sempre fatto tanto, quindi bisogna sostenerle, aiutarle con il credito d'imposta e cercare di valorizzare la digitalizzazione, la transizione ecologica, con interventi specifici in soccorso delle varie filiere. Il bello e il ben fatto proviene da questo mondo".

'Il Made in Italy sempre più protagonista sulla scena internazionale'

Il secondo panel invece dell'iniziativa del gruppo QN, con main partner Bper Banca, il sostegno di Camera di Commercio delle Marche, la partneship di ASviS-Ipsos e con il patrocinio del Comune di Civitanova e dei Teatri di Civitanova, ha riguardo 'Il Made in Italy sempre più protagonista sulla scena internazionale'. "Essere artigiani è un primo lavoro". E dovrà continuare ad esserlo. Parola di imprenditori e associazioni. Per far sì che questo accada bisogna però affrontare difficoltà, sfide e trasformazioni, "facendo squadra", ripetono in coro gli ospiti come se fosse un mantra del secondo panel all’interno della nuova tappa ‘Le sfide dei territori e dei distretti italiani-QN incontra i protagonisti delle filiere’, andato in scena ieri sera nel teatro Annibal Caro di Civitanova. Un luogo che calza a pennello per parlare di industria, come una scarpa in un piede, “perché la creatività, la moda e gli artigiani sono una parte fondamentale dell’arte”, dice Valerio Baroncini, vice direttore QN il Resto del Carlino mentre affronta da moderatore il discorso ’Il made in Italy sempre più protagonista sulla scena internazionale. Al suo fianco figure di spicco di aziende e associazioni del territorio: Moira Amaranti, presidente nazionale e interprovinciale Confartigianato Calzature, Giacomo Bramucci, presidente Confcommercio Marche, Salina Ferretti, Confindustria Macerata, Emanuele Pepa, presidente Confartigianato Marche, Elisabetta Pieragostini, presidente della sezione Accessori di Confindustria Fermo, e Paolo Silenzi, presidente Cna Marche.

Ci sono storie di chi porta avanti le tradizioni familiari, di chi faceva un altro mestiere e ha deciso di lasciare tutto perché crede nel territorio e in quello che può dare. È il caso di Amaranti, avvocato di professione ma anche proprietaria di Les Amaranti: "Il Made in Marche, grazie a questo distretto, è sinonimo di eccellenza e qualità". Insomma, il Made al plurale, nella dimensione delle Marche, è una squadra di brand che in pochi chilometri raccoglie una grossa fetta dell’economia regionale. Basti dire che nel secondo trimestre dell’anno il comparto regionale ha registrato un incremento rispetto allo stesso periodo del 2022 di oltre il 15 per cento. Anche l’export rappresenta una forza di questo settore, dato che le Marche sono la quarta regione italiana nel calzaturiero, con un 10,6% sul totale nazionale. Bramucci, proprio su questo, ci tiene a spiegare: "Celebriamo le qualità di un distretto che ha superato tante difficoltà storicamente. Produciamo uno stile che si è affermato nel mondo. Viviamo di cultura della bellezza".

Da lui lo stimolo al concetto di ampiezza, di squadra e gruppo, di poter e saper condividere le capacità "da parte degli attori della filiera". Ferretti infatti, Ceo della Falc di Civitanova Alta, insiste: "Ci confrontiamo con aziende ancora più grosse delle nostre. Ci aspettano tande sfide davanti. In questo territorio ci sono persone straordinarie, grandi lavoratori, onesti. Il clima che si respira è migliore che in altri territori. Un complimento che faccio a tutti". Pepa ha voluto affrontare invece l’importanza del "Made in Italy, un Dna, ma bisogna continuare ad osare con saggezza e intelligenza, con bravura nel plasmarci". Pieragostini della Cna, presente a Civitanova Alta in delega del presidente Fabrizio Luciani, ha un’azienda a Sant’Elpidio a Mare di calzature con 45 anni di storia: "Non dobbiamo ragionare solo al singolare, ma al plurale, come dice il nome Marche. Nelle scuole portiamo esempi sull’importanza della manualità e dell’artigianalità, guardando al futuro". Silenzi dice che per fare tutto ciò bisogna essere «al passo con il mercato, con la sostenibilità e il riciclo. Serve la capacità di rinnovarsi". Citando Gino Sabatini, presidente Camera di Commercio Marche, "le nostre cinque Camere di Commercio sono tutte unite, un caso unico in Italia". Se la testa dice, la mano fa lo stesso. Dalle associazioni, agli imprenditori.

'Le sfide della sostenibilità e le soluzioni innovative di sostegno al settore'

Il terzo tema 'Le sfide della sostenibilità e le soluzioni innovative di sostegno al settore': intervengono Valentino Bobbio, co-coordinatore del gruppo di lavoro Goal 12 dell’ASviS, Stefano Vittorio Kuhn, chief retail & commercial banking officer-Crcbo Bper Banca, Silvano Lattanzi, fondatore Zintala. Modera Giancarlo Falcioni, responsabile redazione di Macerata QN il Resto del Carlino. Ma, come affrontare le sfide della sostenibilità e quali le soluzioni innovate di sostegno al settore? Questo l’argomento del segmento in cui Giancarlo Falcioni, responsabile della redazione maceratese de Il Resto del Carlino, ha dialogato con il manager Stefano Vittorio Khun, chief retail & commercial banking officer-Crcbo Bper Banca, con Valentno Bobbio, co-coordinatore del gruppo di lavoro Goal 12 dell’ASviS, e con l’imprenditore Silvano Lattanzi, fondatore di Zintala. Falcioni ha stimolato gli interlocutori sulla convenienza di investire nella sostenibilità e su quale ruolo deve avere la banca. “Il sistema bancario e finanziario europeo - ha chiarito Khun - verrà sempre più utilizzato per indirizzare i comportamenti delle imprese. Bene la forte spinta a fare squadra che emerge da questo dibattito, in un tessuto oggi caratterizzato da una grande frammentazione. E’ fondamentale che il sistema trovi un momento di sintesi per sviluppare capacità consortili, che alcune aziende di piccole dimensioni faranno fatica a sostenere, anche perché da qui in avanti l’Italia e le Marche, entrambe a crescita demografica negativa, sono condannate ad esportare per il calo dei consumi interni”. Da Bobbio la conferma “che i cittadini premiano le aziende più attente alla qualità e all’impatto sull’ambiente perché la sostenibilità è uno stile di vita”. Un tocco di marchigianità, con la schiettezza tipicamente ‘scarpara’ è arrivato da Silvano Lattanzi, pioniere dell’imprenditoria calzaturiera. “Negli anni 70 - ha raccontato - ho cercato la qualità in un contesto di industrializzazione forzata. Per fare belle scarpe servono buon umore, sorrisi e qualche imprecazione. L’arrivo di Louis Vuitton? Potrebbero portarci via i nostri artigiani, ma i francesi non ci fanno paura”.