Balli proibiti, centinaia in trasferta a San Marino. "Senza danzare noi non viviamo"

Gruppi di appassionati da Romagna e Marche fino sul Titano dove non ci sono i divieti imposti in Italia

Baciata, salsa e merengue nella serata danzante a Podere Lesignano di San Marino

Baciata, salsa e merengue nella serata danzante a Podere Lesignano di San Marino

San Marino, 6 settembre 2020 - San Marino, l’antica terra della libertà. E, almeno da quest’estate, anche dei balli latino – americani. Già, perché con i divieti imposti in Italia che tengono bloccate le serate danzanti, il popolo della bachata, salsa, merengue e reggaeton ha pensato bene di ‘espatriare’ nella vicina Repubblica, dove da alcune settimane a questa parte si susseguono eventi dedicati agli appassionati del genere. Una delle mete di questo pellegrinaggio è il Podere Lesignano, azienda agricola immersa nella campagna del Titano. Arriviamo sul posto attorno alle 22 e la situazione è già ‘calda’. Parcheggio pieno e tantissime auto posteggiate lungo la strada. Le targhe sammarinesi, però, si contano sulle dita di una mano. Qui arrivano tutti da Rimini, Cesena e Pesaro e qualcuno anche da più lontano.

Discoteche Rimini, la provocazione. "Le trasferiamo a San Marino"

"Io ho fatto un’ora e mezza di macchina" ci confida una ragazza con una borsa a tracolla dentro cui ci sono le scarpe da ballo che tra poco indosserà. L’evento non è pubblicizzato sulle pagine dei social network (questo anche per evitare assembramenti), ma il passaparola a quanto pare funziona. Gli amanti del ballo sono già in marcia: lungo la strada si sentono ticchettare i tacchi e si vedono sfilare uomini in camicia e pantaloni bianchi. Il pubblico è eterogeneo: si va dai venti fino ai 50-60 anni. La pista da ballo si trova nel piazzale del podere, tra filari d’uva ed olivi.

Uno scenario bucolico a cui fanno da contrappunto i ritmi caraibici sparati dalle casse. "Vi ricordiamo che per i balli di coppia e negli spazi al chiuso è obbligatorio l’uso della mascherina". Il dj lo ripete a intervalli di dieci-quindici minuti, come un mantra, tra un merengue e l’altro. In pista in effetti tutti sembrano essere ligi al dovere: uomini e donne volteggiano con la mascherina premuta su bocca e naso. Ci avviciniamo all’ingresso, ma la fila scorre a rilento.

Ad ogni persona che entra, infatti, vengono chiesti il numero di telefono e i dati personali. Mentre aspettiamo il nostro turno, scambiamo due parole con gli altri. "Dopo mesi chiusi in casa, cosa si aspettavamo, che rinunciassimo alla nostra passione? – dice Marco, cinquantenne abbronzatissimo, che arriva da Bellaria in compagnia di amici –. No, piuttosto mi faccio qualche chilometro di macchina in più e vengo a San Marino. No, non ho paura di essere contagiato, anche perché senza mascherina non ti fanno nemmeno entrare". "Ci vuole un po’ di prudenza – aggiunge Marica, che in minigonna sfida temperature non proprio estive – ma senza il ballo io non so stare. Speriamo che tolgano i divieti anche in Italia". Siamo quasi arrivati alla cassa, quando un ragazzo dello staff ci dice di tornare indietro. "Entra solo chi ha la prenotazione, la serata è a numero chiuso" spiega. Dietro di noi serpeggia un po’ di delusione.

"E adesso? Mi sono fatto quaranta chilometri per venire qui!" protesta un ragazzo. Niente da fare: meglio non correre il rischio di assembramenti. In pista, intanto, i ballerini con la mascherina sono scatenati. Ci avviciniamo per scattare qualche foto, ma veniamo subito intercettati da qualcuno dello staff. "Che fai? Cosa vuoi? Non si posso fare foto!" ci avverte con tono minaccioso. Inutile spiegare che siamo cronisti e fargli notare che non c’è nulla di male, visto che tutti sembrano rispettare le regole. Capiamo di non essere graditi, e ci allontaniamo prima che ci strappi il telefono dalle mani.

Dalla strada intanto continua ad arrivare gente. La serata è solo all’inizio. Ancora per un po’ San Marino (dove di recente il Governo ha varato un nuovo decreto con regole più stringenti, come l’obbligo di mascherina nei luoghi al chiuso) continuerà ad essere la capitale dei balli latino – americani.