Cani in spiaggia, proposta di legge in Emilia Romagna

Raccolte 5mila firme a sostegno, il promotore è un ferrarese. "Basta con i divieti"

Giacomo Gelmi, promotore della petizione, con il suo cane

Giacomo Gelmi, promotore della petizione, con il suo cane

Ferrara, 10 febbraio 2019 - Un posto al sole anche per i cani. Arriva dall’Emilia-Romagna la proposta di dare la possibilità di accesso alle spiagge agli amici a quattro zampe, senza i divieti in vigore oggi. Presentata a Ferrara la proposta di legge regionale ribattezzata ‘Un mare anche per me’ che nasce da una petizione lanciata due anni fa su Change.org da Giacomo Gelmi, 36enne di Ferrara, proprietario di un cane. L’appello ha raccolto cinquemila firme e ha ricevuto il supporto di associazioni animaliste, turistiche e imprenditoriali. Ora il progetto di Gelmi è pronto per l’iter legislativo. Quattro i punti principali della proposta: la possibilità di far camminare i cani, al guinzaglio lungo la battigia, rendere loro accessibili gli stabilimenti (eccetto aree come docce, piscine e zone dedicate agli sport), individuare spiagge libere per i cani, permettere agli animali di fare il bagno nelle fasce orarie 6-10, 13-15 e 18-22. L’obiettivo è aprire un tavolo tecnico in Regione e intervenire prima che parta la stagione estiva. 

Giacomo Gelmi, cosa chiedete oggi? «Di aprire un confronto. Al momento vige una giungla di ordinanze, chiediamo di uniformare le regole tenendo conto di tutte le esigenze».

Anche di chi non ne vuole sapere di cani sotto l’ombrellone? «Certo. È giusto rispettare chi ha paura, o chi non li vuole perché ha dei bambini piccoli. Chiediamo solo regole più chiare e uniformi. Con il caos di adesso vedo molta gente che passeggia in spiaggia anche se non si può. Quindi si crea attrito tra chi li vuole e chi non li vuole. Ho visto tanti litigi. Se c’è una struttura più chiara ne va a vantaggio di tutti».

Quale sarebbe il vantaggio per i non proprietari di cani? «Nel momento in cui ci sono zone ben definite per i cani anche chi non li vuole sta più tranquillo perché non sceglierà quei posti. Aumenterebbe il turismo, come dimostriamo domenica con uno studio. Perché sia le persone con animali domestici sia quelle senza sanno che hanno aree libere in cui poter andare senza problemi. Senza contare che diminuirebbe il fenomeno del randagismo: è inutile fare campagne anti abbandono d’estate se poi non si possono portare i cani nei luoghi delle vacanze».

Qual è il punto della proposta che le sta più a cuore? «Individuare spiagge libere che siano veramente libere. E dunque accessibili ai padroni dei cani. Al guinzaglio, si capisce. Ma magari con aree di sgambamento. E che in queste aree libere possano fare il bagno. È chiaro che non può valere per tutte: se per esempio un territorio ha tre spiagge libere, una dovrebbe essere accessibile ai cani».

Com’è nata l’idea della petizione? «Due anni fa mentre ero in spiaggia a Lido di Spina ho visto passare una signora anziana con il suo barboncino nero al guinzaglio. L’hanno avvicinata dei vigili, apostrofandola con modi bruschi. Lei si è messa a piangere, pensava di non fare nulla di male. Da lì mi sono attivato».

Da chi ha raccolto le adesioni? «Associazioni, singoli cittadini, ma anche imprenditori, albergatori e titolari di stabilimenti».

Chi l’ha aiutata a redigere la proposta? «L’ho portata avanti assieme a un mio amico, Luca Delli Gatti. Ci hanno dato una mano due avvocati per la parte tecnica: abbiamo guardato tutte le ordinanze già esistenti per arrivare a una proposta unitaria. Hanno lavorato per noi anche dei veterinari per non trascurare l’aspetto igienico sanitario».

Chi è invitato all’incontro di oggi? «È aperto al pubblico, sono tutti benvenuti. Ci saranno persone che vanno al mare, titolari di stabilimenti e rappresentanti della politica, di ogni colore. Vogliamo far partire un confronto, è importante parlare con tutti».