Caro carburante in Emilia Romagna. Ecco quanto ci costerà

Question time in Regione, Baruffi: "La stangata rischia di inceppare la ripresa". I prezzi: quasi un quarto in più rispetto all'anno scorso

Carburante: una foto simbolica (Ansa)

Carburante: una foto simbolica (Ansa)

Bologna, 12 ottobre 2021 - Il caro-carburanti, aumentati a dismisura rispetto all'anno scorso, spaventa anche l'Emilia Romagna. A dar voce alla preoccupazione per una ripresa post pandemia aggravata dalla stangata dei prezzi di benzina e metano è il sottosegretario alla presidenza della Regione Davide Baruffi: il caro-energia "rischia di essere uno degli elementi che inceppano la ripresa", dice al question time.

Prezzo metano auto, la stangata in Emilia Romagna

In particolare l'aumento del costo del carburante "rappresenta un elemento di tenuta sociale e di competitività del sistema delle imprese". Il caro carburante degli ultimi mesi, specifica Baruffi, "deriva da condizioni geopolitiche sulle quali non è semplice incidere neanche a livello nazionale". Ma "considerando gli effetti che l'aumento produce sulle famiglie e le imprese, la Regione intende sollecitare il governo a cercare soluzione anche in sede Ue". 

Una stangata da 390 euro a famiglia

A fare i conti in tasca agli italiani è il Codacons, secondo il quale il caro carburanti si traduce in una stangata da 390 euro annui a famiglia solo per i maggiori costi di rifornimento. "Oggi benzina e gasolio costano rispettivamente il 23,4% e il 24,3% in più rispetto allo stesso periodo del 2020 -  rivela il presidente Carlo Rienzi - Un rincaro che si ripercuote non solo sui costi di rifornimento ai distributori, ma sui listini al dettaglio di una moltitudine di prodotti che risentono del rialzo dei carburanti".

Prezzi medi di oggi

Non si ferma la spinta rialzista sui mercati petroliferi e, di conseguenza, sui prezzi dei carburanti alla pompa. Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Eni ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio.  Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all'Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 15mila impianti (non in autostrada, dove è ancora più caro): - benzina self service a 1,715 euro/litro (invariato, compagnie 1,722, pompe bianche 1,697) - diesel a 1,574 euro/litro (+1 millesimo, compagnie 1,581, pompe bianche 1,557) - benzina servito a 1,823 euro/litro (invariato, compagnie 1,866, pompe bianche 1,744) - diesel a 1,708 euro/litro (+1, compagnie 1,755, pompe bianche 1,608) - gpl servito a 0,791 euro/litro (+1, compagnie 0,800, pompe bianche 0,780) - metano servito a 1,077 euro/kg (invariato, compagnie 1,072, pompe bianche 1,081) - gnl 1,713 euro/kg (+1, compagnie 1,685 euro/kg, pompe bianche 1,738 euro/kg)  

Appello Codacons a Draghi

E Rienzi continua: "In Italia l'85% della merce trasportata viaggia su gomma, e i costi di trasporto incidono sui prezzi finali praticati ai consumatori. Per tale motivo rivolgiamo oggi un appello al Premier Draghi affinché, dopo le bollette di luce e gas, intervenga anche su benzina e gasolio, tagliando le accise anacronistiche che ancora oggi gravano sui carburanti e riducendo l'Iva".  "La tassazione sulla benzina raggiunge infatti oggi il 60,6%, e senza un intervento del Governo si registrerà una fiammata dei prezzi al dettaglio con conseguenze negative sul tasso di inflazione e sui consumi delle famiglie", conclude il Codacons.

Il question time in Regione

A porre il tema in Regione era stato il leghista Emiliano Occhi. "Per troppi anni - ammonisce Occhi - abbiamo inseguito le sirene di un ambientalismo che ci ha isolato dal punto di vista energetico". Occhi ha chiesto alla Regione di "intervenire sul governo per scongiurare l'aumento delle spese dovute all'aumento dei prezzi di metano e Gpl: gli effetti sui cittadini sono molto gravi, se consideriamo che negli ultimi anni la sensibilità dei cittadini ha portato all'aumento del numero dei mezzi a metano e Gpl, questi aumenti rischiano di vanificare le scelte degli emiliano-romagnoli". Nella replica Occhi si è detto soddisfatto della "risolutezza della giunta nel farsi carico di questo problema, ma è anche necessario cominciare a ragionare sulle cause che hanno prodotto questo aumento folle e tenere presente che la Cina ha cominciato a rilanciare l'uso del carbone".