Coronavirus Emilia Romagna, altri 51 morti ma crescono i guariti. "L'epidemia è in calo"

I numero totale dei decessi a quota 2.615, dall'inizio dell'emergenza. Venturi è ottimista: "Il quadro epidemico si ammorbisice"

Emergenza Coronavirus

Emergenza Coronavirus

Bologna, 13 aprile 2020 - Scende ancora in Emilia Romagna il numero dei pazienti nelle terapie intensive e negli altri reparti Covid. I decessi sono 51 in più di ieri, portando il numero totale a 2.615, dall'inizio dell'emergenza. Il commissario per l'emergenza Coronavirus in Emilia Romagna, Sergio Venturi lancia una nuovo segnale di speranza, durante la consueta diretta Facebook della Regione: "Il quadro epidemico si ammorbidisce e questo è positivo". A chi mi dice che da due settimane dico sempre più o meno le stesse cose rispondo che questo purtroppo non è 'Beautiful' - dice -. Il fatto che l'epidemia scenda e non dilaghi ci può solo fare bene sperare". 

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Sono 20.440 i casi di positività al Coronavirus in regione, 342 in più rispetto a ieri. E hanno raggiunto quota 99.047 i test effettuati, 2.343 in più rispetto a ieri. Questi i dati illustrati a Pasquetta dal commissario per l'emergenza Coronavirus Sergio Venturi, relativi all’andamento dell’epidemia in regione.

Complessivamente, 8.946 persone sono in isolamento a casa, poiché presentano sintomi lievi, che non richiedono cure ospedaliere, o risultano prive di sintomi (134 in più rispetto a ieri). Sono 331 le persone ricoverate in terapia intensiva: 4 in meno di ieri. I pazienti ricoverati in terapia non intensiva negli altri reparti Covid sono 3.490 (-1).

 

Decessi

Per quanto riguarda i decessi (arrivati complessivamente in Emilia-Romagna a 2.615), sono 51 in più: 31 uomini e 20 donne. Per la maggior parte sono in corso approfondimenti per verificare se fossero presenti patologie pregresse. I nuovi decessi riguardano 8 residenti nella provincia di Piacenza, 6 in quella di Parma, 6 in quella di Reggio Emilia, 8 in quella di Modena, 13 in quella di Bologna, (nessuno nell’imolese), 1 in quella di Ferrara, 5 nella provincia di Forlì-Cesena (1 nel forlivese e 4 nel cesenate), 2 in quella di Rimini, 2 in provincia di Ravenna.

 

Guarigioni

 

Continuano, nel frattempo, a salire le guarigioni, che raggiungono quota 4.007 (+145), delle quali 1.923 riguardano persone “clinicamente guarite”, divenute cioè asintomatiche dopo aver presentato manifestazioni cliniche associate all’infezione; 2.084 quelle dichiarate guarite a tutti gli effetti perché risultate negative in due test consecutivi.

 

La rete ospedaliera: oltre 5mila posti in più

 

Da Piacenza a Rimini prosegue il lavoro all’interno della rete ospedaliera per il piano di rafforzamento dei posti letto messo a punto dalla Regione: sono complessivamente 5.027 quelli rilevati oggi, tra ordinari (4.454) e di terapia intensiva (573). Nel dettaglio: 613 posti letto a Piacenza (di cui 46 per terapia intensiva),1.015 Parma (69 quelli di terapia intensiva), 673 a Reggio Emilia (64 terapia intensiva), 536 a Modena (86 terapia intensiva),1.149 nell’area metropolitana di Bologna e Imola (163 terapia intensiva, di cui 16 a Imola), 288 Ferrara (38 terapia intensiva), 753 in Romagna, di cui 107 per terapia intensiva (nel dettaglio: 193 Rimini, di cui 39 per terapia intensiva; 41 Riccione; 131 Ravenna, di cui 14 per terapia intensiva, a cui si aggiungono ulteriori 8 posti messi a disposizione da Villa Maria Cecilia di Cotignola per la terapia intensiva; 24 a Faenza, al San Pier Damiano Hospital; 99 Lugo, di cui 10 per terapia intensiva;  89 Forlì, di cui 10 per terapia intensiva, a cui si aggiungono 40 letti ordinari nella struttura privata Villa Serena;128 a Cesena, di cui 26 per terapia intensiva).

 

Dispositivi medici

Dal Dipartimento nazionale, sabato sono pervenuti all’Agenzia tutti i materiali programmati anche per domenica, vale a dire 100 occhiali protettivi, 120 camici chirurgici, 600 tute e 200 visiere di protezione, 490.000 mascherine chirurgiche, 160 mila mascherine ffp2 e 15 mila tamponi. Sul sito del Dipartimento e su quello del Ministero della Salute, sono aggiornati i dati complessivi dei DPI e delle apparecchiature elettromedicali distribuiti dalla Protezione Civile a Regioni e Province autonome, attraverso il sistema informatico ADA (Analisi Distribuzione Aiuti).

 

Volontariato

Nella domenica di Pasqua sono stati 459 i volontari di protezione civile dell’Emilia-Romagna impegnati nell’emergenza. Dall’inizio dell’emergenza, si sono largamente superate le 20 mila giornate complessive (20.498). Ecco le attività più rilevanti in svolgimento.

 

Punti Triage e Drive Point

 

Sono 33 i punti-triage attivi in Emilia-Romagna (10 davanti alle carceri, 23 per ospedali e cliniche):

3 in provincia di PC (Piacenza città, Fiorenzuola d’Arda e Castel San Giovanni);

3 in provincia di PR (Parma città, Vaio di Fidenza e Borgotaro);

3 in provincia di RE (Reggio Emilia città, Montecchio e Guastalla);

5 in provincia di MO (Sassuolo, Vignola, Mirandola, Pavullo e Modena città);

3 nella città metropolitana di BO (davanti al Sant’Orsola e al Maggiore, e a Imola);

2 in provincia di FE (Argenta e Cento);

1 in provincia di FC (Meldola);

1 in provincia di RA (Ravenna città);

1 in provincia di RN (Rimini città)

1 nella Repubblica di San Marino.

Con quelle allestite a Imola e a Medicina, sono salite a 11 le strutture Drive-through predisposte con mezzi e attrezzature dell’Agenzia, dei coordinamenti e consulte provinciali e il lavoro dei volontari: Reggio Emilia, Guastalla, Castelnuovo Monti (Re), Cesena, Forlì, Bagno di Romagna (Fc), Modena (2), Imola, Medicina, Ravenna.

 

Donazioni

I versamenti possono essere effettuati sul seguente Iban: IT69G0200802435000104428964 Causale – Insieme si può Emilia Romagna contro il Coronavirus.

 

 

Vincenzo Colla: "Strategia sbagliata per la fase due"

"L’Emilia-Romagna perde ogni mese 4-5 miliardi di Pil". Vincenzo Colla, assessore regionale al Lavoro e allo Sviluppo economico, risponde coi dati alla chiusura delle attività produttive fino al 3 maggio decisa dal premier Conte. "L’impatto economico è altissimo. Dai primi dati, risultano miliardi di Pil in fumo ogni mese a causa dell’emergenza Covid-19. E a risentirne, nella nostra regione sarà soprattutto l’export che vale oltre 66 miliardi di euro su un prodotto interno lordo complessivo di 164 miliardi. Non voglio fare discorsi impopolari. Riaprire le librerie va benissimo. Amo molto leggere, ma se il tema è quello di evitare gli assembramenti, forse il governo ha fatto qualche errore strategico". È d’accordo con gli industriali che strigliano il governo per questa scelta «disastrosa»? "Speravamo in un’altra modalità. L’idea, d’intesa con Stefano Boanccini, è coinvolgere le Regioni per decidere quali aziende potranno ripartire. Finiamola con il metodo del silenzio-assenso dei prefetti. Non è il modo giusto per procedere".