Coronavirus, la cura sperimentale brevettata in Usa

Il mix di farmaci messo a punto da un gruppo di ricerca coordinato dal prof Giacomo Rossi veterinario dell'Università di Camerino

Una nuova speranza di cura è stata brevettata

Una nuova speranza di cura è stata brevettata

Camerino (Macerata), 11 aprile 2020 – Fiduciosa attesa in Unicam per gli esiti dei primi trial clinici di un protocollo di cura innovativo che potrebbe essere efficace sulla pandemia generata dal Coronavirus.

Leggi anche: Marche, contagi e vittime -  Locatelli (Css): "Le scuole? A settembre" - Lo studio: mortalità più alta in Europa - Pasquetta blindata

Il prof Giacomo Rossi
Il prof Giacomo Rossi

È nata, infatti, all’interno dei laboratori Unicam, in particolare dal gruppo di ricerca coordinato dal prof Giacomo Rossi, medico veterinario della Scuola di bioscienze e medicina veterinaria dell’ateneo camerte, una terapia che potrebbe aprire incoraggianti scenari alla cura del Coronavirus .

Il prof Rossi sta conducendo uno studio sul Coronavirus del gatto, FeCoV, nel quale da molti anni si verifica una patologia molto grave, per lo più ad esito mortale, di cui non esiste un protocollo terapeutico o un vaccino efficace/protettivo. Studiando i siti recettoriali e il modo con il quale i coronavirus si legano alle cellule dell’ospite, il gruppo di ricerca si è accorto di una particolarità di Covid-19: il virus presenta un numero maggiore di legami con i siti di glicosilazione del recettore ACE2 cellulare (il recettore che Covid-19 utilizza per entrare nelle cellule del polmone, dell’apparato digerente e del tratto genito-urinario dell’uomo).

Grazie all’interessamento di un medico marchigiano, lo studio in brevissimo tempo è stato analizzato dal noto imprenditore e scienziato Francesco Bellini, laureato ad honorem Unicam, cofondatore della società canadese Biochem Pharma e presidente, tra le altre, della ViroChem Pharma, nonché membro del consiglio di amministrazione di Montreal Heart Institute Foundation e Canada Science Technology & Innovation Council.

Dopo un attento studio e analisi è nato il brevetto che, in tre giorni, è stato depositato negli Usa (Washington DC) e che già è in fase di valutazione in vari nosocomi statunitensi e canadesi per una rapida applicazione.