Coronavirus Marche, premi ai sanitari. "Mille euro in media"

Il governatore Ceriscioli lo ha precisato durante il dibattito nel Consiglio regionale 'telematico': "Stessi soldi dell'Emilia Romagna in proporzione"

Covid, medici in prima linea

Covid, medici in prima linea

Ancona, 21 aprile 2020 - La Regione concederà il meritato riconoscimento economico agli operatori della Sanità. Il governatore Ceriscioli ha parlato di mille euro in media per i sanitari impegnati nell'emergenza coronavirus. Ma si tratta di una media matematica. Il presidente lo ha precisato durante il dibattito nel Consiglio regionale 'telematico', replicando alle opposizioni in merito ad alcune mozioni. 

Il riconoscimento economico metterà a disposizione oltre 20 milioni di euro (20,3 per la precisione) complessivamente. Ma la cifra non sarebbe, di fatto, inferiore a quella stanziata dall'Emilia Romagna. "Il presidente dell'Emilia Romagna Bonaccini - ha osservato Ceriscioli -, ha fatto una dichiarazione in cui divide 60 milioni di euro per i 60mila dipendenti: la media è mille euro". 

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"La logica nelle Marche è la stessa", ha proseguito, precisando che poi che vi sarà un percorso con i sindacati per le modalità di erogazione. "I nostri 20,3 milioni sono voce per voce equivalenti - ha spiegato Ceriscioli - L' Emilia Romagna ha 4,5 milioni di abitanti, tre volte le Marche: 60 e 20 in proporzione sono la stessa cosa". 

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Con l'accordo, ha rilevato Ceriscioli, la Regione vuole premiare anche i non dipendenti regionali, come chi lavora in strutture Covid. Altro aspetto sottolineato dal presidente è che nel 'patto' si stabilisce che "ogni spazio che dovesse aprirsi in termini di deroga ai limiti che fanno parte della distribuzione di risorse al personale (tetto spesa personale, fondi contrattuali, indennità), e ci aspettiamo un provvedimento del governo, permette di ridiscutere per determinare ulteriori risorse: abbiamo lasciato la porta aperta a ulteriori spazi per perseguire ulteriori risorse". Per 'spazi', ha spiegato di intendere "in termini di regole: non è possibile l'iniziativa della Regione che decide di dare altri fondi e poi, tra anni, quando magari l'assessore sarà un altro, le risorse potrebbero essere richieste indietro". Dunque, ha concluso, "non diamo meno dell'Emilia Romagna ma ci siamo impegnati a dare di più, senza mettere in pericolo risorse e nel rispetto delle regole".