Dentix fallimento, la Regione Emilia-Romagna chiede un tavolo ministeriale

L'assessore Colla chiede l'intervento di Roma per tutelare i 400 lavoratori dei centri odontoiatrici mai riaperti dopo il lockdown

Dentix, la sede di Imola imbratta con scritte (foto Isolapress)

Dentix, la sede di Imola imbratta con scritte (foto Isolapress)

Bologna, 18 giugno 2020 - Clienti che si sono  senza denti, ma con un imepgno economico che non si è fermato durante il lockdown e che non si fermerà nemmeno ora. E' una sollevazione popolare, tra ricorsi al Codocons ed esposti in procura, quella causata dalla chiusura dei centri Dentix sparsi in tutta l'Emilia Romagna e nelle Marche. La formula di Dentix prevede, infatti, il versamento di un anticipo e quindi l’attivazione di finanziamenti (con società esterne come Cofidis) che sono stati regolarmente pagati anche durante i mesi di chiusura dei centri che non hanno più riaperto i battenti dopo il lockdown.

Oltre al fortissimo disagio e danno per i clienti, c'è anche la preoccupazione per i lavoratori che in questi studi odontoiatrici prestavano opera. Tanto che ora scende il campo anche la Regione Emilia-Romagna che chiede di "attivare ogni iniziativa necessaria e un tavolo ministeriale per consentire la continuità lavorativa del gruppo Dentix". La lettera, a firma dell'assessore regionale allo Sviluppo economico in Emilia-Romagna, Vincenzo Colla, è stata inviata ai ministri dello Sviluppo economico e del Lavoro, Stefano Patuanelli e Nunzia Catalfo. Il gruppo, 60 studi dentistici in tutta Italia, con circa 400 lavoratori, ha anche dieci sedi in Emilia-Romagna. I lavoratori sono ora in Cassa Integrazione in deroga, ma il termine - ricorda Colla - "scade il prossimo 21 giugno".

L'appello è stato raccolta dall'emiliana Sandra Zampa, sottosegretaria alla Salute. "Alla luce delle rilevate criticità - spiega Zampa - risulta indubbiamente auspicabile un intervento normativo per completare ed aggiornare il percorso avviato con la legge 124 del 2017", la legge annuale per il mercato e la concorrenza. E c'è "piena disponibilità del ministero della Salute, ferme le competenze regionali, a supportare ogni iniziativa normativa" per "rafforzare le misure di tutela degli utenti dei servizi di cura odontoiatrici". Zampa ricorda come il ministero della Salute "ha più volte evidenziato l'esigenza di prestare attenzione alla crescente complessità dell'organizzazione delle attività odontoiatriche", e su diverse questioni: percorsi di cura, figure professionali diverse dagli odontoiatri, molteplicità dei luoghi in cui si svolgono le cure, complessità dei sistemi di registrazione e conservazione dei dati clinici del paziente.

Ebbene, per Zampa la "nuova situazione rende necessaria una particolare attenzione nonché l'adozione di iniziative mirate in relazione alla sicurezza delle cure, a partire da qualità ed appropriatezza degli interventi"