Dipendenze, sos giovani "Boom di psicofarmaci"

San Patrignano, presentato lo studio del Cnr: uso maggiore tra le ragazze "False ricette per procurarseli". Nel 2021 individuate 62 nuove sostanze

Pillole (archivio)

Pillole (archivio)

Rimini, 26 agosto 2022 - Tra i giovani è aumentato l’uso di psicofarmaci. È quanto emerge dalla relazione annuale al Parlamento stilata dal Ifc-Cnr e presentata oggi a San Patrignano da Sabrina Molinaro, responsabile della sezione Epidemiologia e ricerca sui servizi sanitari. A Sanpa si è svolto il convegno sui ‘Percorsi di cura nelle dipendenze da sostanze in Usa e Italia’, organizzato dalla comunità in collaborazione con la New York Presbiterian Well Cornell Medical Center. Un’occasione per paragonare due sistemi diversi di intervento nell’ambito delle dipendenze.

Ma soprattutto un’occasione per vedere in che modo il mondo dei giovani e delle droghe si è modificato dopo la pandemia. Dopo i lockdown prolungati, l’isolamento e le paure i dati mostrano come nel 2021 siano stati circa 170mila gli studenti che hanno fatto uso di psicofarmaci senza prescrizione medica. Stando alla relazione, i giovani li troverebbero in casa o se li procurerebbero attraverso false prescrizioni. A farne uso sono soprattutto le ragazze.

Giovani sempre più fragili. Il 18% dei ragazzi e delle ragazze nel corso del 2021 ha fatto uso di almeno una sostanza illegale. Altri numeri preoccupanti emergono dalla relazione, quali i 35mila studenti che nel 2021 hanno fatto uso di cocaina. È questa la droga "che ha visto una grande quantità di sequestri – spiega Molinaro –, segno che ne sta circolando molta a prezzi per altro quasi invariati rispetto a prima della pandemia".

Nel 2021 sono stati sequestrate in Italia oltre 91 tonnellate di sostanze stupefacenti (+54% rispetto al 2020). Allo stesso modo aumentano le nuove droghe, con principi attivi diversi. Solo nel 2021 ne sono state individuate nel Paese 62. In otto casi si trattava di sostanza sconosciute in tutta Europa. Un mercato che, purtroppo, guarda ai giovani.

"La sostanza più diffusa è la cannabis, è quella su cui dobbiamo porre particolare attenzione". Da non sottovalutare l’alcol. Lo scorso anno uno studente su cinque si è ubriacato almeno una volta. Per 15mila è stato un comportamento frequente e per la prima volta le ragazze hanno superato i ragazzi.

Resta tuttavia l’importanza della rete socio sanitaria e di comunità in Italia, un modello anche per Lipi Roy dottore in medicina delle dipendenze alla NYU: "Negli Stati Uniti non stiamo facendo così bene". In collegamento da Miami il professor Antonello Bonci ha portato l’esito degli studi sulla corteccia cerebrale dei cocainomani che sollecitata con la tecnica della stimolazione magnetica transcranica ha consentito nei soggetti la drastica diminuzione della dipendenza.