Incidenti causati da animali selvatici, in Emilia Romagna 1.000 all'anno

La stragrande maggioranza provocata dai caprioli. La situazione provincia per provincia

Emilia Romagna, il capriolo è l'animale che provoca più incidente (Foto Frasca)

Emilia Romagna, il capriolo è l'animale che provoca più incidente (Foto Frasca)

Bologna, 14 gennaio 2019 - E' di 4.745 il conto degli incidenti causati da animali selvatici sulle strade dell'Emilia-Romagna nel periodo che va dal 2012 al 2017. Un dato al ribasso, perché, come ha spiegato l'assessore regionale all'Agricoltura Simona Caselli, "non tiene conto di chi ha preferito non denunciare o dei casi in cui è intervenuto un corpo di forze dell'ordine diverso da quelli soliti".

A sorpresa, la stragrande parte di questi sinistri è dovuta ai caprioli: 4.114 casi, l'86.7%, mentre solo l'8,4% ai cinghiali e il 4,8% a daini e cervi. "E' ormai evidente che gli incidenti si concentrano lungo la via Emilia e vicino ai centro abitati - sottolinea la Caselli -, segno che gli animali lasciano i nostri boschi, perché sono vecchi e troppo fitti".

Nella classifica delle province, guida Reggio Emilia con 1.864 incidenti, il 39,3% del totale. Seguono Bologna (18,8%, 892 incidenti), Parma (11,6%, 551), Rimini (11,1%, 526 incidenti, ma anche la percentuale più alta rispetto alla superficie totale), Modena (9,5%, 449), Piacenza (6,1%, 290), Forlì-Cesena (2,8%, 135), Ravenna (0,5%, 22) e Ferrara (appena 16 casi). 

Il periodo più a rischio è la primavera, anche se un altro picco si registra tra ottobre e fine gennaio, quando riprendono le attività di caccia. Infine, attenzione agli orari dopo il tramonto: tra le 18 alle 24 si supera il 40% degli incidenti. E' per questo che nel nuovo piano faunistico regionale si dà largo spazio alle tecnologie sperimentate in questi anni per ridurre le conseguenze per la sicurezza dell'attraversamento di animali selvatici. Dissuasori acustici, sensori luminosi e cartellonistica verticale hanno dato buoni risultati: nel Reggiano, per esempio, sulla provinciale tra Roncolo e Monte Cavolo, si è passati da una media di 7 incidenti l'anno a 1, mentre a Montecchio da 5 a 2.

"Ora, però, tocca a Comuni, Province e all'Anas, che hanno la responsabilità delle strade, fare tesoro delle nostre esperienza", avverte la Caselli: "Per noi, comunque, la sicurezza degli automobilisti e la riduzione dei danni all'agricoltura sono delle priorità". Tanto che è stato abbassato a 26 euro di danni per ettaro la soglia minima oltre la quale bisogna intervenire per legge con attività di prevenzione.