Mascherine, cosa cambia dal 1 ottobre in Emilia Romagna, Marche e Veneto

Stop ai dispositivi chirurgici sui bus e treni, ma ancora un mese di proroga per ospedali e Rsa

Mascherine, cosa cambia dal 1 ottobre

Mascherine, cosa cambia dal 1 ottobre

Bologna, 29 settembre 2022 - Come in tutta Italia, anche in Emilia Romagna, Marche e Veneto dal primo ottobre scade l’obbligo di indossare le mascherine sui mezzi di trasporto pubblici.

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Quindi, si potrà salire su bus e treni anche senza i dispositivi chirurgici che, ricordiamo, dovevano essere di tipo FFP2. Intanto però crescono i contagi covid in tutte le regioni, come riporta oggi il Gimbe. 

Prorogato per un mese l'obbligo negli ospedali; per quanto riguarda, invece, le Rsa, i suoi lavoratori e chi fa visita a queste strutture, comprese quelle di ospitalità e lungodegenza, le residenze sanitarie assistenziali, gli hospice, le strutture residenziali per anziani anche non autosufficienti, l’obbligo di mascherine verrà prorogato per un altro mese. E’ questa la decisione del governo Draghi, in carica ancora per poco prima della formazione del nuovo esecutivo. Il ministro della salute Roberto Speranza firmerà oggi un’ordinanza di proroga di un mese.

Mascherine e luoghi di lavoro

Sarà poi il turno dei protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro, in scadenza il 31 ottobre. Tra le altre cose, questi prevedono ancora l'uso delle mascherine al chiuso quando non si può mantenere il distanziamento. Anche qui, ma ancora nulla di certo, le parti sociali non sembrano intenzionate a continuare sulla via dell'obbligo.

Infine, il 31 dicembre, sempre salvo proroghe e salvo un nuovo picco di contagi, sarà la volta dell’addio al green pass per operatori sanitari, ricoverati e visitatori negli ospedali e nelle Rsa.

Gimbe: in 7 giorni +34% di contagi

In 7 giorni i contagi Covid in Italia sono cresciuti del 34%. Secondo il monitoraggio indipendente della Fondazione Gimbe nella settimana 21-27 settembre, rispetto alla precedente, i nuovi casi sono saliti da poco più di 120mila a oltre 160mila. Aumentano in misura minore - +4,5% - anche i ricoverati con sintomi (158 in più, in totale 3.653), mentre prosegue il calo delle terapie intensive (-14,7%, 22 in meno per un totale di 128) e dei morti (-8,1%) che sono stati 307 rispetto ai 334 della settimana prima. Con la risalita dei contagi, aumentano del 7,3% i casi attualmente positivi (444.389 contro 414.067) e del 7,4% le persone in isolamento domiciliare (440.608 contro 410.422). "Dopo il modesto incremento registrato la scorsa settimana - dichiara Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe - assistiamo ad un balzo di nuovi casi settimanali (+34%) che da poco meno di 108 mila arrivano a sfiorare quota 161 mila, con una media mobile a 7 giorni di quasi 23 mila casi al giorno.

L'incremento dei contagi riguarda, anche se in maniera eterogenea, tutte le Regioni (dal +5,9% della Sicilia al +50,9% del Veneto) e pressoché tutte le Province: 101 segnano un incremento (dal +3,3% di Reggio di Calabria al +82,6% di Pescara) e 6 una diminuzione (dal -0,6% di Agrigento al -21,3% di Enna). L'incidenza supera i 500 casi per 100.000 abitanti in 4 Province: Vicenza (589), Pescara (574), Trento (531) e Belluno (522). Si registra anche un aumento del numero dei tamponi totali (+10,1%): da 969.140 della settimana 14-20 settembre a 1.066.571 della settimana 21-27 settembre. In particolare i tamponi rapidi sono aumentati del 13,3%, mentre quelli molecolari sono diminuiti dell'1,7%. La media mobile a 7 giorni del tasso di positività sale dal 6,5% all'8,8% per i tamponi molecolari e dal 14% al 16,4% per gli antigenici rapidi.