Maurizio Costanzo Show, gli ospiti e gli amici dell’Emilia Romagna: da Sgarbi a Platinette. Il saluto di Morandi

Da quella prima puntata, martedì 14 settembre 1982 in cui apparve con Paolo Villaggio e Paola Borboni su Rete4 non c’è nessuno che non abbia sognato almeno una volta di calcare quel palco per entrare nella casa degli italiani ed essere lanciato nell’Olimpo dei big del piccolo schermo

Bologna, 24 febbraio 2023 – Da Vittorio Sgarbi ad Alessandro Bergonzoni, da Platinette a Daniele Luttazzi fino a Eva Robins e Nic Novecento. Solo per citare alcuni dei personaggi emiliano romagnoli diventati tali dopo aver calcato il palco del ‘mitico’ Maurizio Costanzo Show che, oggi 24 febbraio 2023, ha perso il suo indiscusso protagonista, Maurizio Costanzo appuntomorto all’età di 84 anni. 

Da quella prima puntata, martedì 14 settembre 1982 in cui Maurizio Costanzo apparve con Paolo Villaggio e Paola Borboni su Rete4  non c’è nessuno che non abbia sognato almeno una volta di calcare quel palco per entrare nella casa degli italiani ed essere lanciato nell’Olimpo dei big del piccolo schermo.

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E forse è più corretto dire che negli ultimi 40 anni di televisione tutti i volti noti della nostra Italia sono passati dal salotto televisivo più famoso. 

Tra gli emiliano romagnoli che hanno trovato spazio sul suo affollato ma sempre ambitissimo palco anche Wanna Marchi con la figlia Stefania Nobile di Bologna e il mitico suo direttore d’orchestra Demo Morselli di Reggio Emilia. 

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Vittorio Sgarbi: “E’ morto l’inventore della nostra tv”

"Maurizio Costanzo non è morto, perché muore chi non lascia eredità di affetti, e lui l'eredità di affetti l'ha lasciata. "E' terribile, è morto nostro padre, mio padre, tuo padre, l'inventore della nostra tv. Ha creato un modello di format televisivo senza precedenti. Quello che lui ha inventato molti anni fa, partendo da giornalista quale è sempre stato, è diventato poi show, spettacolo, teatro, musica, canzoni". Queste le parole del sottosegretario alla Cultura Vittorio Sgarbi, commentando la scomparsa di Maurizio Costanzo.

"Lui ha fatto una grande tradizione popolare che era telegiornale, Sanremo, teatro, cinema. Ha inventato un concept che racconta la realtà come un telegiornale ma la apre a servizio del mondo, con degli ospiti che ogni sera sono chiamati a raccontare la loro storia individuale".

Tra questi personaggi c'è appunto lo stesso Sgarbi, salito alla ribalta proprio sul palco del 'Maurizio Costanzo Show'. "Io sono uscito da quello che ho chiamato vincita al Casino, cioè quando fai saltare il banco. Io, esondando e parlando di altro, ho vinto, sono uno dei migliaia di personaggi scoperti da lui, alcuni dei quali per la loro capacità o per la loro possibilità di far saltare il banco hanno avuto l'occasione per affermarsi", spiega Sgarbi.. "Lui è stato un grande impresario teatrale, ha dato a tanti una grande possibilità. Ripeto, Costanzo non è morto".

Gianni Morandi: “Un grande dolore, ciao Maurizio”

"E' un grande dolore. Ci conoscevamo da sempre, gli volevo bene. Ciao, Maurizio". Lo ha scritto nei suoi canali social Gianni scrive sui suoi canali social Gianni Morandi.

Pupi Avati: “Amici per sempre”

"Sono stati gli anni più divertenti e spensierati della mia carriera". Con queste parole Pupi Avati, il regista con cui più di tutti Maurizio Costanzo ha lavorato in qualità di sceneggiatore, ricorda il lavoro insieme. "Maurizio, attraverso Paolo Villaggio, volle conoscermi perché voleva misurarsi con la sceneggiatura, così abbiam portato avanti questo nostro progetto comune con mio fratello Antonio e Gianni Cavina, con cui abbiamo fatto 7-8 titoli diversi". I due cominciarono a collaborare nel 1976 per i film ‘Bordella’ e ‘La casa dalle finestre che ridono’. L'anno dopo scrissero insieme ‘Tutti defunti... tranne i morti’, al quale seguì, nel 1978 la mini serie ‘Jazz Band’.

Nel 1979 tornarono al cinema con ‘Le strelle nel fosso’ e poi nuovamente in tv con ‘Cinema!!!’. Nel 1983 ripresero la collaborazione per ‘Zeder’, ultima avventura cinematografica; ‘Cose straordinarie per quegli anni’ racconta ancora Avati. “Poi siamo rimasti amici per sempre e lo siamo tuttora - ammette con malinconia - abbiamo condiviso questa stagione complicata che è l'invecchiare attraverso telefonate, la cosa che mi raccomandava sempre era di non smettere mai di lavorare, ed è andata così anche per lui”.

Platinette: con lui il passaggio dalla radio alla tv

Dalla radio alla tv e quindi alla notorietà grazie al Maurizio Costanzo Show. La svolta definitiva da Mauro Coruzzi a Platinette avviene proprio con il suo sbarco sul palco del Parioli dove negli anni ha conquistato il rispetto del pubblico con la sua proverbiale schiettezza.

Dal Duemila diventa infatti un volto popolarissimo sul piccolo schermo arrivando anche a partecipare a Sanremo nel 2012 e nel 2015. 

Demo Morselli: “E’ stato il mio padre televisivo”

“Ero al computer quando mia moglie mi ha detto che aveva letto online che era morto Costanzo. Sono rimasto senza parole, considerando che è stato il mio padre televisivo, mi ha insegnato a stare al mio posto. Il segreto della sua longevità televisiva, secondo me, è stato proprio quello di non esagerare, stare nei limiti, capire le persone che intervistava fino a dove potevano essere chiamate in causa sia a livello personale che professionale. Guardando come si muoveva ho imparato a stare al mio posto, un passo dietro di lui.”