Sara Pedri scomparsa ultime notizie, l'assessora di Trento: "Mi scuso con la sua famiglia"

L’assessora di Trento aveva definito "fragile" la ginecologa scomparsa: "Non la conoscevo: ho sbagliato"

La mamma e la sorella di Sara Pedri

La mamma e la sorella di Sara Pedri

Forlì, 20 luglio 2021 - ​"Chiedo scusa alla famiglia della dottoressa Pedri se ho utilizzato un termine non corretto in una risposta a una domanda di un giornalista. Non ho conosciuto direttamente la dottoressa Pedri e mi scuso se ho travisato il suo carattere causando ulteriore dolore ai suoi famigliari". L’assessora alla Salute della provincia autonoma di Trento, Stefania Segnana, al termine della sua relazione in Consiglio provinciale, convocato d’urgenza dalle minoranze per conoscere la situazione della sanità trentina, si è rivolta direttamente alla famiglia di Sara Pedri, la ginecologa forlivese scomparsa da Cles il 4 marzo scorso dopo aver rassegnato le dimissioni dall’azienda sanitaria.

"Sara Pedri è in fondo a quel lago" La gioia di un selfie prima del crollo

In un’intervista al quotidiano trentino l’Adige, l’assessora aveva definito "fragile" Sara Pedri, di cui sono ancora in corso le ricerche nel lago Santa Giustina e nei pressi del ponte di Mostizzolo dove è stata rinvenuta l’auto, con a bordo il cellulare, della giovane dottoressa. Mirella Sintoni, mamma di Sara, aveva scritto una lettera al settimanale Giallo replicando: "Mia figlia non è fragile, un’immagine distorta e non veritiera". Da sempre, infatti, la famiglia, le ex colleghe e il fidanzato di Sara sostengono che la ragazza fosse in perfetta salute psichica e fisica e che abbia subito un velocissimo tracollo a Trento, a seguito del mobbing di cui sarebbe stata vittima sul luogo di lavoro nei 3 mesi e mezzo trascorsi in servizio all’ospedale Santa Chiara. A margine del consiglio straordinario della provincia autonoma di Trento, l’assessora Segnana ha anche dichiarato: "Successivamente alla nostra entrata in carica sono arrivate segnalazioni relative ad un clima pesante dal punto di vista lavorativo in quel reparto. Tali questioni – ha aggiunto – sono state puntualmente state poste all’attenzione dell’allora direttore generale Paolo Bordon (oggi direttore generale dell’Ausl di Bologna, ndr )". Ma dopo le verifiche il direttore, ha concluso l’assessora, "mi ha sempre dato rassicurazioni". Una situazione che si è ripetuta con il successore di Bordon, Pier Paolo Benetollo. Quest’ultimo si è dimesso per aver rinnovato l’incarico al primario Saverio Tateo – oggi rimosso e traserito in altra sede, così come la sua vice Liliana Mereu – ed è stato sostituito dal facente funzione, Antonio Ferro, che lo ha voluto però nel suo attuale gruppo di lavoro. s.d.