Sgarbi, il Tar respinge la richiesta di sospendere la delibera dell’Antitrust sull’incompatibilità dei ruoli

Dall’inchiesta sul quadro rubato alle dimissioni da sottosegretario alla Cultura, il critico d’arte continua la sua difesa. Intanto l’udienza in Camera di Consiglio è stato fissata per il 6 marzo

Macerata, 25 febbraio 2024 - Vittorio Sgarbi riceve il no del Tar riguardo la sospensione della delibera con la quale l'Antitrust il 31 gennaio scorso ha dichiarato la sua incompatibilità nella carica di ex sottosegretario alla cultura per avere "svolto attività professionali in veste di critico d'arte, in materie connesse con la carica di governo in favore di soggetti pubblici e privati".

Sgarbi con un colpo di scena aveva annunciato le dimissioni il 2 febbraio a margine di un evento organizzato a Milano. La decisione era arrivata dopo l'avviso dell'Antitust sull’incompatibilità tra l’attività di sottosegretario e quelle in veste di critico d'arte.

Sgarbi, il Tar respinge la richiesta di sospendere la delibera dell’Antitrust sull’incompatibilità dei ruoli (foto d'archivio)
Sgarbi, il Tar respinge la richiesta di sospendere la delibera dell’Antitrust sull’incompatibilità dei ruoli (foto d'archivio)

In un periodo non proprio facile per Sgarbi coinvolto in un'inchiesta su un quadro rubato: è indagato dalla procura di Macerata (al momento competente per via della residenza dell'indagato a San Severino Marche) per riciclaggio di un bene culturale in concorso con un restauratore al momento ignoto. Secondo l’accusa, Sgarbi avrebbe sottratto la “Cattura di San Pietro” di Manetti, lo avrebbe fatto restaurare per alterarlo e coprire uno strappo, e poi lo avrebbe rivendicato come sua proprietà ed esposto a Lucca nel 2021. Ma fin dal primo momento Sgarbi si era detto “assolutamente sereno". Torniamo alla decisione del Tar. Il critico d'arte, tramite i suoi avvocati, aveva impugnato la decisione. Ma il Tar del Lazio, come detto, ha respinto la richiesta di sospendere urgentemente l'efficacia della delibera.

 Il presidente della prima sezione del Tribunale amministrativo, con un decreto monocratico, ha considerato che "nella specie, non sussistono le condizioni per disporre l'accoglimento dell'istanza anzidetta nelle more della celebrazione della camera di consiglio", che è stata fissata per il prossimo 6 marzo.

"Il Tar del Lazio - spiega il legale di Vittorio Sgarbi, Vincenzo Vitale - si è semplicemente limitato a rigettare l'emissione del decreto, come si suol dire, 'inaudita altera parte’, cioè da emettere ancor prima che le parti si costituiscano in giudizio e perciò senza aver ascoltato le ragioni di entrambi. Di conseguenza ha fissato udienza straordinaria per il 6 marzo, per ascoltare le parti e poi riservarsi di decidere sulla sospensione degli effetti della delibera dell'Antitrust". Vitale ricorda inoltre che nell'udienza del 6 marzo si discuterà "solo della istanza di sospensione e non del merito del ricorso per il quale sarà fissata altra ed apposita udienza", e che l'istanza di sospensione "riguarda certo la carica di sottosegretario, dalla quale Sgarbi si è volontariamente dimesso, ma gli altri effetti scaturiti dalla delibera che gli impedirebbero, se non rimossi, di svolgere le sue abituali attività per un anno dal momento della dichiarazione di incompatibilità". E queste sono, secondo il legale, "le ragioni dell'urgenza della sospensione".