Editoriale

Elogio per il dialetto a scuola

Sono il responsabile del progetto " al dialatt a scola". Si tratta di un corso di dialetto bolognese insegnato durante l'orario di lezione nella scuola elementare di quarta e quinta di Mascarino di Castello d'Argile, nel cuore della pianura bolognese. Il progetto, che coinvolge diversi alunni, prevede cinque lezioni di circa un ora e mezzo l'una, una volta alla settimana e comincia il 13 marzo 2024. Credo che la notizia possa interessare i lettori come recupero di una tradizione che non deve andare perduta.

Domenico Chiarini

Risponde Beppe Boni

Il dialetto non può sostituire l'italiano nelle nuove generazioni. Ovvio, ma nello stesso tempo non deve andare perduto. E' giusto tenerlo vivo, si tratta di un modo di parlare dei padri e dei padri dei nostri padri, che oggi rischia di venire sostituito da improbabili neologismi mutuati dai social. Il progetto di insegnarlo, e soprattutto spiegarlo, a scuola è un'iniziativa lodevole. Il dialetto bolognese, come quello di altre aree d'Italia, non è solo un modo di parlare alternativo alla lingua italiana. E' un pezzo di storia di questa terra con espressioni uniche e tipiche che rendono l'idea di un concetto con una semplicità e un'ironia altrimenti difficili esprimere. Ecco perché il dialetto non va solo insegnato, ma va anche spiegato nei significati delle frasi. Non ci sono enciclopedie e libri digitali che possono assolvere a questa funzione. Serve una persona che agisca con passione e che sappia trasmettere il valore storico del dialetto che in fondo è anche il volto e l'espressione di una società. Ci sono parole che da sole valgono un discorso intero e che sono entrate nel gergo comune. Pensate al termine umarell (omarello, ometto), che indica ironicamente gli anziani con le mani incrociate dietro la schiena mentre osservano e criticano i cantieri e che oggi a Bologna tra lavori del tram, del Passante e altro, hanno molto da fare. Umarell oggi è una parola conosciuta ovunque, entrata nel 2021 anche nel vocabolario Zanichelli.

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