Editoriale

Il medico, killer o vittima

Quindi Giampaolo Amato resta in carcere. Diciamo la verità: la decisione presa ieri dal Tribunale del Riesame era scontata o quasi. Lungi da noi, intendiamoci, pensare di sapere se il medico-oculista di Bologna sia davvero l'assassino di sua moglie, Isabella Linsalata, o sia vittima di un errore giudiziario. Non ne abbiamo la più pallida idea. Sarà il tempo, saranno le indagini, sarà la giustizia terrena a raccontarci il finale della storia.

Diciamo che sarebbe stato quanto mai strano se dei giudici, a distanza di poco più di 15 giorni dall'arresto, avessero sconfessato l'operato dei loro colleghi, che ci hanno messo mesi, anni (la morte di Isabella Linsalata è datata  fine ottobre 2021) per costruire la tesi accusatoria contro il marito. Certo, c'era l'ipotesi intermedia: Amato non veniva liberato, ma poteva rimanere prigioniero in casa, ai domiciliari. I giudici hanno deciso che è meglio di no, almeno per il momento.

Vediamo come proseguirà l'inchiesta, ma prepariamoci a un tormentone: un giorno, prima o poi, avremo un verdetto finale giudiziario ma la verità vera, come per tutti i gialli che si rispecchiano, probabilmente non arriverà mai.